Ospite di TMW Radio, l’avvocato e procuratore sportivo Dario Canovi, rappresentante professionale di vari giocatori tra cui Thiago Motta, ha affrontato diversi temi partendo dalla centesima di Totti in Europa: “A me meraviglia veder giocare così un uomo di quarant’anni. È ancora il migliore in campo, ieri ha fatto due o tre numeri da grandissimo giocatore qual è. Io ormai non mi stupisco più, con Totti non ci si può più stupire”.
Il rinnovo è meritato? “Se l’era già meritato l’anno scorso. Non è questione di riconoscenza, è una questione di merito. Non lo fanno per quello che ha dato, ma per quello che ancora continua a dare. Io lo reputo uno dei 2-3 giocatori più forti d’Italia negli ultimi 50 anni”.
La grandezza di Totti frena la crescita della Roma? “L’ha detto anche Sabatini. Io però penso che non freni gli altri: non c’è giocatore che abbia giocato con Totti e non abbia imparato qualcosa da lui. I giovani imparano dai grandi campioni, non dai calciatori scarsi. È lo stesso discorso degli stranieri: chi giocava vicino a Rummenigge o Zico imparava tanto. Poi magari ora si esagera, però è dai grandi calciatori che si impara”.
Capitolo Thiago Motta: a Parigi si respira aria di smobilitazione? “Sono cose che leggo sui giornali, però non credo che i calciatori non siano contento di stare al PSG. Guadagnano benino diciamo e Parigi non è l’ultima città del mondo, nonostante le ultime vicende. Leggo di Cavani che vuole andare via, ma chi vuole andare via poi di solito cambia aria. Non credo molto a quello che qualche volta si legge sui giornali. È cambiato l’allenatore ed è cambiato il sistema di gioco: qualche problema è normale, però ha grandi giocatori. Vi assicuro che nel settore giovanile del PSG ci sono altri tre-quattro grandissimi giocatori. Penso ad esempio a Areola”.
Nello specifico su Thiago Motta: ha il contratto in scadenza. Continuerà o farà l’allenatore? “Come ho sempre ricordato, i grandi allenatori nel 90% dei casi sono stati centrocampisti. L’ha detto anche Allegri di recente. Thiago purtroppo non è molto amato, però è molto amato dagli allenatori. Andrebbe chiesto più a mio figlio che a me, ma se vorrà continuare penso che troverà sempre un ingaggio alla sua altezza. Io penso che debba cominciare a pensare al suo futuro come allenatore, sono convinto che sarà uno dei grandi tecnici dei prossimi quindici anni. Alla Guardiola, alla Allegri o Ancelotti: ha tutto per arrivare a questi livelli”.