Un faro, nel buio di una giornata scurissima, con le nuvole basse e nere che ieri hanno accerchiato Roma prima di scaricarle addosso tutti quei centimetri di pioggia. Ma al mattino s’è accesa la luce: Daniele De Rossi è tornato ad allenarsi col gruppo, casacchina bianca da jolly, le squadre schierate in giallo limone e rosso vivissimo, Di Francesco a seguire tutto col suo piumino vintage, scaldaorecchie e berretto bianco antipioggia. Asciutto, sicuro, già brillante, Daniele è piaciuto a tutti per tutto il tempo in cui è rimasto sul campo, e stavolta è stato tutto il tempo degli altri, un’ora e quaranta minuti di lavoro intenso. Attivazione, parte tattica, partitella a tre tocchi, che per lui sono pure troppi. E infatti molto spesso se l’è cavata con uno, più raramente con due. Era dal 28 ottobre che non stava in campo con gli altri, più precisamente dalla sera di Napoli-Roma: con lui la squadra brillava e vinceva, quando poi è uscito nessuno teneva più gli avversari che alla fine hanno pareggiato. Si parlò di cisti al ginocchio per due mesi, fin quando non è stato lui stesso a rivelare la verità, in un’intervista a Dazn il 20 dicembre: «È l’infortunio più grave della mia carriera, si parla di cartilagine». Per fortuna le terapie hanno funzionato, adesso pare stare bene. (…)
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