Un altro modo è possibile. Rispetto allo sconcertante avvio di campionato, la Roma ha cominciato il girone di ritorno con un altro passo. Se non altro dal punto di vista dei risultati. L’attuale serie di otto partite consecutive senza sconfitte in Serie A è la più lunga dell’intera stagione per i giallorossi. Iniziata alla fine del 2018 e proseguita in questo scorcio di 2019, in concomitanza con il giro di boa. La nona sinfonia andrebbe suonata proprio nella sfida più sentita, in programma sabato prossimo. È nel derby che si cerca la prova del nove utile a certificare il ritorno al vertice e dissipare i dubbi che ancora aleggiano.
Venti punti che hanno rilanciato le ambizioni per la zona di classifica utile alla qualificazione in Champions. Il quarto posto nel mirino all’inizio della rincorsa, anche il terzo ora che l’Inter è alle prese con palesi problemi di spogliatoio che ne hanno decretato la frenata. Nello stesso periodo la Roma ha cambiato marcia – numeri alla mano – ma raramente ha dato la sensazione di squadra solida. Troppo fragile in fase difensiva, ancora poco continua nelle trame di gioco, quanto assente per lunghi tratti delle partite che ha dovuto affrontare.
Allora da dove nasce la rimonta che ha portato i giallorossi col fiato sul collo delle milanesi, tenendo un passo che soltanto la capolista Juventus ha eguagliato? La prima motivazione può essere rintracciata nel calendario, che da Natale in poi ha strizzato l’occhio, evitando di frapporre scogli insormontabili, tranne rare eccezioni. Eppure all’andata nemmeno gli incroci sulla carta più agevoli sono serviti ad accumulare i punti preventivati. Tolte le sfide con Sassuolo e Parma che appartengono all’altro girone, nelle altre sei gare la velocità differente rispetto ai primi mesi di stagione è stata evidente. (…)
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