Più che fissare il cronoprogramma dei prossimi tre mesi, con l’obiettivo comune (sicuri?) di «voler rispettare i tempi», il primo round della Conferenza di servizi sullo stadio della Roma è servito a studiarsi, misurare la distanza tra le parti, capire a che gioco giocheranno gli altri interlocutori. Sarà una lunga partita, e non sarà facile per nessuno. Buon per il progetto Tor di Valle che almeno sul fischio finale siano tutti d’accordo: i lavori dovranno terminare il 1° febbraio 2017, ci si vedrà ogni giovedì, e la prossima settimana già si affronteranno i temi relativi a mobilità, infrastrutture e sottoservizi. Parallelamente, entro febbraio dovranno completarsi anche le procedure urbanistiche di Valutazione di impatto ambientale (Via) e Valutazione ambientale strategica (Vas).
TUTTO LISCIO – Un tavolo per quattro, presieduto da Manuela Manetti, direttore regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità, seduti in rappresentanza degli enti coinvolti: Demetrio Carini per la Regione, Carlo Notarmuzi per la Presidenza del Consiglio, Vittoria Crisostomi per Roma Capitale, Massimo Piacenza per la Città Metropolitana. Intercettati all’uscita degli uffici regionali di via del Giorgione, più o meno tutti hanno assicurato «nessuna tensione». All’insegna della trasparenza, la decisione, su richiesta della Regione, di aprire le sedute della Conferenza anche ad associazioni e comitati di cittadini. Parteciperanno solo come uditori ma potranno produrre osservazioni.