Massimiliano Allegri ha risposto alle domande dei giornalisti alla vigilia della partita contro la Roma:
“Mi tolgo la giacca e vi dico che con il presidente ci vediamo in settimana. Lo conferenza quindi oggi può essere finita (ride, ndr) perché tanto non ve ne frega niente della Roma e di altro, quindi mi posso rimettere la giacca e me ne posso andare. Quale settimana? Questa, la prossima. Domani si va a Roma, questa è finita ormai, la prossima”.
Visto allora che ci sarà l’incontro in settimana, quello che si sta leggendo sul suo futuro la fa divertire o si sta indovinando? “Mi sta facendo divertire per un semplice motivo. Stamattina ho fatto una riflessione: pensa se in questi anni fossi riuscito insieme ai giocatori e alla società a portare a casa qualche trofeo. Mi impalavano o bruciavano da qualche parte. Però ormai mi sono abituato e mi diverto. Fa parte del gioco, un po’ di movimento, visto che abbiamo finito il campionato un mese fa, della Juventus c’è ben poco da parlare. Ora in settimana ci incontreremo con il presidente e parleremo a 360 gradi, in generale, come facciamo tutti gli anni. Anche perché io al presidente, prima del ritorno con l’Ajax, gli avevo comunicato che sarei rimasto, poi comunque dovremo incontrarci e parlare di tutto. Questa è la cosa, poi voi la infiocchettate”.
Sente ingratitudine nei suoi confronti dall’ambiente? “La mia gratitudine va al presidente, alla società e a quelli che lavorano con me per il lavoro che abbiamo svolto e di questo sono contento. Poi non posso piacere a tutti e non mi piace piacere a tutti, perché magari anche a quelli che non piaccio ogni tanto vado bene. Il calcio però è fatto di risultati e lavoro quotidiano, quindi io devo rendere conto a una società e al presidente. In questi 5 anni abbiamo fatto un buon lavoro e quindi sono molto contento di quello che è stato fatto”.
Ronaldo ha detto che resta al 1000%, puoi dire la stessa cosa? “Ho detto prima dell’Ajax al presidente che la mia scelta è rimanere, poi ci incontreremo con il presidente e parleremo di tutto. Non mi state a fare altre domande che non so che cosa rispondervi, perché vi ridico che prima dell’Ajax ho detto al presidente che sarei rimasto, punto. Poi dopo ci vedremo in questa settimana e parleremo come tutti gli anni. Quest’anno fa più clamore perché siamo stati eliminati nei quarti di finale in Champions. Qualcuno pensava di giocare la Champions come si giocava la coppa del bar, che giocavo io a Livorno e vincevo in estate”.
Ha le idee chiare sul futuro però: questa squadra deve iniziare un nuovo ciclo, deve essere rinnovata, deve puntare sui giovani oppure deve essere solo puntellata o ancora deve avere un progetto triennale? “Ho in mente da sei mesi questo, ma non posso dirvi cos’è perché prima bisogna che lo dica al presidente. Poi se il presidente sarà d’accorodo ci sarà da pensare agli aspetti tecnici. Io ho sempre chiare le cose, ma da sei mesi prima. Quindi quando ci vedremo ne parleremo e parleremo di tutto, ora non mi state a chiedere di cosa parleremo perché non ve lo dico. Domani abbiamo la Roma, 50mila persone, è una bella partita dove dobbiamo giocarla al meglio perché poi abbiamo la festa dopo l’Atalanta in casa, che sarà una bellissima festa, giocheremo la sera e gli spettatori che verranno allo stadio e quelli che saranno a casa alla televisione si divertiranno molto. È una cosa diversa da quella che la Juventus ha fatto tutti gli anni e quindi credo che sarà bella da vedere. Quindi gustiamoci la partita di domani, poi abbiamo l’Atalanta in casa, poi l’ultima a Genoa e chiudiamo l’annata. Poi abbiamo recuperato Alex Sandro, Bentancur, Dybala, Emre Can”.
L’incontro con Agnelli è stato posticipato? I nomi accostati alla Juve, come Pochettino, Conte e Guardiola, le hanno creato problemi o non le danno fastidio? “In realtà non è stato posticipato ma è stato anticipato, perché di solito questo incontro lo facciamo dopo la fine del campionato, quest’anno lo anticipiamo quindici giorni, quindi siamo in anticipo sulla tabella di marcia. I nomi fanno parte del gioco. Già quando ero al Milan, volevano mandarmi via dicendo che al mio posto sarebbe arrivato Guardiola. Già il fatto che c’è solo un nome, vuol dire che sono abbastanza quotato”.
Ha già in mente per il prossimo anno qualcosa di nuovo per Dybala e per la sua posizione in campo? “Intanto Dybala domani rientra e dovrebbe giocare dall’inizio, cercando di finire il campionato nel migliore dei modi. Per quanto riguarda la sua posizione, la sua posizone è sempre stata, anche quest’anno, la stessa. Poi. l’anno scorso giocava solo con Mandzukic o Higuain davanti o addirittura Mandzukic giocava al lato, quest’anno c’è Ronaldo, che è un giocatore diverso. Però lui ha sempre giocato nella stessa posizione”.
Nell’incontro parlerete anche di rinnovo o inizierebbe la stagione anche a scadenza? “L’ho detto prima: parlare ora di quello di cui parleremo con il presidente, che è una chiacchierata normale, come abbiamo fatto sempre tutti gli anni, non ha senso. Non so rispondere a queste domande e non posso rispondere”.
Come giudica la stagione di Bentancur? Dove può arrivare il prossimo anno, a livello di crescita? “Allora sui giocatori: da parte dei giocatori ci deve essere una voglia di mettersi tutti i giorni in discussione, come ci dobbiamo mettere tutti in discussione e il primo sono io. Tutti i giorni, per migliorare. Bentancur è cresciuto molto. Da centrocampista deve crescere negli inserimenti, nei tiri, negli assist. Su questo deve migliorare molto, anche nella visione di gioco. Su alcune cose è migliorato molto, è giovane, è un ’97, ha tutto il tempo e la possibilità di farlo, questo sì. Gli mancano però queste situazioni di gioco”.
Che giudizio ha della stagione di Cancelo? Lo vede come un punto fermo nella prossima stagione? “Cancelo è un giocatore che è migliorato da quando è arrivato. Ha qualità straordinarie in fase di possesso, soprattutto nelle situazione di gestione palla singola, nel senso dell’uscita dalle situazioni difficili. È un giocatore giovane e può migliorare, come Bentancur. La Juventus ha una rosa con giocatori avanti nell’età, ma ha anche giovani importanti: Dybala, Cancelo, Bentancur, Emre Can, si parla di un esperto ma ha 24 anni, Bernardeschi, Rugani, Spinazzola. Ha tanti giovani. Alex Sandro non è anziano, lo stesso De Sciglio è un ’92, Douglas Costa ha 29 anni. Quindi ci sono dei giocatori giovani e importanti, la squadra è miscelata bene. La costruzione della squadra nel mischiare le età è stata fatta veramente bene. È normale che quando chiuderemo l’annata valuteremo tutti insieme, con Paratici e Nedved, le situazioni tecniche della squadra dove c’è da migliorare, perché comunque è una squadra che ha fatto tanti risultati. La forza della Juventus è stata in questi cinque anni, tranne nel primo in cui ho trovato la squadra del precedente, con Morata e Pereyra in più, di essere sempre cambiata. In cinque anni sono stati cambiati tutti, sono rimasti credo solo due giocatori. Ora che Barzagli smette rimangolo Chiellini e Bonucci”.
Ha detto che aveva già comunicato al presidente la volontà di restare. Ma la sua sensazione è che la volontà del presidente sia quella di proseguire? “L’ha detto il presidente dopo la partita con l’Ajax: con il presidente, come con tutti, ho un ottimo rapporto, perché siamo molto diretti, io con lui e lui con me. C’è quindi un rapporto di stima reciproca e soprattutto di sincerità e onestà, questo sì e questa è la cosa pìu importante. Rapporto che ho anche con tutti gli altri componenti della società, da Fabio Paratici a Pavel Nedved a, fino a che c’è stato, il direttore Marotta. Per ottenere grandi risultati dico sempre che la società è la cosa più importante: se hai la società difficilmente arrivi a ottenre risultati. Puoi avere un grande allenatore, puoi avere dei grandi giocatori, ma se non c’è una società che sorregge tutto questo difficilmente arrivi in fondo”.
FONTE: juventus TV