Nessun giro di vite sulle trasferte dei tifosi della Roma. L’attesa riunione di ieri al Viminale non ha portato ad alcuna determinazione restrittiva da parte dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive nei confronti dei tifosi giallorossi dopo i fatti di Bergamo: rispetto ai quali si attendono i daspo della Questura lombarda a fronte di una copiosissima produzione di materiale fotografico degli scontri post gara. Resta la sensazione che su una partita tanto calda potesse essere attivata, da parte delle autorità locali della città ospitante, una attenzione e qualche misura preventiva, per scongiurare le provocazioni e le reazioni immancabilmente verificatesi. Ma questo è un altro discorso. Di più sarebbe auspicabile doversi specchiare in atteggiamenti virtuosi del tifo durante le trasferte. A Bergamo è andato in onda uno scontro frontale tra le frange estreme del tifo giallorosso e le Forze dell’Ordine che sono poi riuscite a evitare il contatto “auspicato” dai bergamaschi con gli avversari.
L’ORIZZONTE – Fatto sta che, al di là della condanna per gli incidenti, definiti gravi, non sono arrivati giri di vite. E l’aria che ha accompagnato i giorni di vigilia di questa riunione dell’Osservatorio andava in qualche modo in questa direzione: condanna severa, lente d’ingrandimento, ma sanzioni verosimilmente da escludere. A meno che la discussione non facesse emergere criticità particolari. Una sorta di attesa vigile. La prossima trasferta sarà il derby e determinare alcuna restrizione in quel caso avrebbe semmai proposto un tema di ordine pubblico possibilmente più forte (anche se lo sciopero del tifo potrebbe continuare a portare la parte ultras a disertare lo stadio). L’orizzonte trasferte si sarebbe proiettato poi al 17 dicembre, data fatidica di Juventus-Roma. E in questo senso bisogna fare e scegliere la lettura più verosimile tra le due possibili: il mancato giro di vite non è, per il Viminale, un atto di apertura incondizionata perché la gravità dei fatti resta. Semmai il derby e i comportamenti della tifoseria giallorossa per la partita contro la Lazio potrebbero rivelarsi la definitiva cartina al tornasole per confermare Juve-Roma aperta a tutti. Che oggi è una realtà, senza alcun rischio nemmeno paventato. Ma è altrettanto chiaro che su quel derby del 4 dicembre l’attenzione della Questura di Roma sarà altissima. Come è chiaro che sono confermatissime – questo sì – le barriere.
LE PAROLE DEL DG – La società giallorossa ha parlato attraverso il dg Mauro Baldissoni che ha utilizzato il canale di casa, Roma Radio: «Sappiamo che purtroppo gli eventi che riguardano i tifosi della Roma fanno sempre notizia, a volte anche oltre il necessario. È un dato di fatto che non va combattuto ma accettato, e bisogna prenderne atto positivamente. Tutto questo deve indurci a non commettere errori e a ripetere in maniera ferma e indiscutibile la condanna a qualsiasi forma di violenza e a ogni comportamento al di fuori delle regole. Soltanto chi sbaglia deve pagare. Chi rispetta le regole non deve essere punito in nome della sola intenzione di voler lanciare un messaggio. Chi non sbaglia deve essere messo nelle condizioni migliori di fruire di uno spettacolo perché è suo diritto. E al diritto corrisponde una responsabilità. Chi segue le regole deve poter vivere serenamente una domenica di calcio, senza restrizioni eccessive, senza barriere, senza strumenti che comprimono la libertà. Chi non è in grado di meritarsi questa libertà viene estromesso, tutti gli altri invece devono poter vivere in libertà la propria passione». L’occasione per ripetere ancora una volta come le barriere restino, secondo la società, uno strumento vissuto come una vessazione per le gente per bene. Intanto stasera all’Olimpico contro il Viktoria Plzen saranno in 15.000, con la speranza di poter arrivare a contare quota 20.000 alla fine, visto che la squadra di Spalletti con un pareggio si qualificherà. Poi Roma-Pescara. E poi il derby.