Parola alla difesa. E c’è da dire molto se vogliamo approfondire le manovre di mercato che la Roma sta portando avanti. In entrata e in uscita per un reparto che, in questo momento, è il meno definito per la seconda Roma fonsechiana. Pensateci: ci sono sei esterni di cui almeno tre in odore di partenza (Kolarov per il quale ieri Ausilio ha confermato la trattativa, Santon, Florenzi), uno che proprio ieri, come vedremo, ha già salutato (Karsdorp); ci sono appena quattro centrali, di cui due più di là che di qua (Fazio e Juan Jesus), numero decisamente insufficiente soprattutto se Fonseca volesse continuare, come sembra, a schierare una squadra con una linea difensiva a tre; c’è una questione portiere che, a fronte di offerte zero per Pau Lopez (la Roma vorrebbe Meret e Meret vorrebbe la Roma), al momento non dovrebbe prevedere novità.
Dunque, si lavora. E qualcosa di importante si sta muovendo. A cominciare dalla situazione di Chris Smalling, giocatore che vuole tornare a Trigoria, e che Fonseca ha chiesto a più riprese che sia acquistato una volta per tutte. In questo senso ieri il tecnico portoghese ha ricevuto notizie piuttosto positive. Ovvero qualcosa si è mosso per Chris, al punto da poter dire che la trattativa è ripartita entrando in una fase decisiva. E ci sono ottime possibilità che si possa concludere con la tanto attesa fumata bianca.
Ieri il difensore si è presentato regolarmente al raduno del Manchester United, giornata dedicata ai tamponi per tutti i convocati. Smalling lo ha fatto, poi è tornato a casa. E oggi, se non ci sarà stata un’ulteriore accelerata nella notte, cosa difficile ma non del tutto da escludere, si presenterà per il primo giorno di allenamenti del nuovo Manchester di Solskjaer. La novità è che 24 ore fa l’amministratore delegato giallorosso Guido Fienga, probabilmente forte del cash che entrerà con la cessione di Schick al Bayer Leverkusen, ha riallacciato i contatti con la dirigenza dello United, riaprendo di fatto una trattativa che da qualche giorno era bloccata in uno stallo preoccupante.
La cosa positiva è che il Ceo romanista dall’altra parte del telefono ha trovato una disponibilità degli inglesi che fino a qualche giorno fa non c’era mai stata, soprattutto nel periodo in cui si trattò per l’estensione del prestito in chiave Europa League. Una disponibilità che molto probabilmente è anche figlia legittima delle ripetute parole con cui Smalling ha ribadito al club che ha la proprietà del suo cartellino, che il suo desiderio è quello di tornare alla Roma.
Un dato di fatto che, per quello che ci risulta, deve aver convinto la dirigenza dello United a mostrarsi più flessibile a proposito di quei 20 milioni (più bonus) che fino a ieri aveva sempre chiesto per il suo difensore. C’è stata un’apertura sostanziale e si può dire con ragionevole certezza che il costo del giocatore, se si chiuderà, sarà inferiore. Ci sono insomma i presupposti per la buona riuscita dell’affare. Si sta discutendo sulla formula. La Roma vorrebbe cavalcare la possibilità di un prestito oneroso (5 milioni) più un obbligo di riscatto tra dodici mesi (cifra da quantificare). Dall’Inghilterra vorrebbero tutto e subito
Nella notte appena trascorsa i contatti sono andati avanti e non è per niente da escludere che si arrivi alla chiusura in tempi ragionevolmente brevi. Nel caso, evviva. La Roma sta seguendo anche Nehuen Perez: potrebbe essere interessata a un prestito con diritto di riscatto, ma l’Atletico Madrid per ora prende in considerazione solo l’ipotesi del prestito secco. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri