Nostalgia e, specialmente se capitasse una punizione, anche timore: «Ci ho provato anche a farle battere a Maurizio Timperi (un magazziniere, ndc), ma niente, come le batteva Pjanic…». Luciano Spalletti fa retromarcia da quella che era stata solo una battuta («Anche i miei magazzinieri sono più forti di Pjanic»), peraltro spiegata («Io sono l’allenatore della Roma e tutti quelli che fanno parte della mia squadra li considero più forti di chi è partito»), svelando le sue vere opinioni sul bosniaco. «A Torino, quando eravamo in ritiro prima della partita contro il Toro, è venuto a trovarci e ha mangiato con noi in hotel, quando è al telefono con qualcuno dei nostri me lo passano, la stima resta e gliel’ho dimostrata con i fatti – ha raccontato -. Io l’ho fatto sentire importantissimo e ho litigato con tutti per farlo giocare davanti alla difesa e dargli le chiavi della nostra squadra. Al centro del gioco c’era lui e ci sarebbe ancora se fosse rimasto: è un campionissimo».