La riapertura degli stadi al 50 per cento non risolverà i problemi dei tifosi della Capitale. L’Olimpico si prepara a riaprire i battenti tra meno di un mese: il 22 agosto la Roma di Mourinho farà il suo esordio in campionato contro la Fiorentina – potrebbe giocare in casa anche l’andata dello spareggio di Conference League in programma il 19 – ma allo stadio ci saranno meno di ventimila persone.
Il Decreto Legge Covid varato dal Consiglio dei Ministri ha autorizzato la riapertura degli impianti sportivi per i possessori di green pass nelle Regioni in zona bianca, stabilendo che per gli eventi all’aperto la capienza consentita non può superare il 50 per cento di quella massima autorizzata. In zona gialla invece è previsto un massimo di 2500 presenze sugli spalti.
Non viene meno però l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, un «dettaglio» fondamentale che rende quasi nullo l’aumento di spettatori rispetto a quelli visti durante le partite dell’Italia. Per rispettare il metro di distanza bisognerebbe lasciare due o addirittura tre posti vuoti – ogni seggiolino è largo circa 43 centimetri – mentre le file dello stadio andrebbero occupate in modo sfalsato (una sì una no) per garantire la stessa distanza «tra bocca e bocca».
Risultato: rispetto alla capienza massima stabilita per il torneo continentale – poco più di 16000 spettatori – dopo il 6 agosto l’Olimpico ne potrà contenerne circa 1500 in più. Una beffa per chi sperava di rivedere uno stadio «gremito» per la prima gara ufficiale dello Special One. La stessa situazione coinvolge ovviamente anche la Lazio, ma il problema riguarda tutta la Serie A: non ci sono stadi con seggiolini larghi un metro.
Nel frattempo i romanisti potranno consolarsi domani sera a Frosinone: i giallorossi scenderanno in campo alle 19 contro il Debrecen (diretta Sky e Roma Tv+). Per l’ultima amichevole prima del ritiro in Portogallo, lo Stirpe sarà aperto a 4000 spettatori.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti