In tredici mesi hanno ribaltato la Roma, creando le condizioni per tornare a vincere. Dan e Ryan Friedkin hanno preso la società giallorossa in una situazione critica, ma in questi mesi hanno dimostrato di voler fare le cose sul serio.
Oltre ai soldi pagati per acquistare la società (199 milioni), i nuovi proprietari hanno messo 250 milioni di euro, 85 solo negli ultimi due mesi. Gli investimenti saranno convertiti in aumento i capitale, che da tempo è prorogato di un anno e aumentato nel corso dei mesi.
La gestione della società è sempre stata garantita e i soli messi negli ultimi due mesi inevitabilmente hanno permesso alla società di fare investimenti importanti sul mercato, a cominciare da quello di Abraham. In pratica sono stati anticipati pagamenti che erano programmati entro dicembre.
La pandemia ha complicato i piani dei nuovi proprietari, che hanno stilato il programma pluriennale per riportare la Roma ad alzare un trofeo. La scelta di Mourinho, uno dei migliori allenatori in circolazione a livello mondiale, è la dimostrazione della loro ambizione.
Mantenere la società competitiva sta costando caro ai Friedkin, anche se il Decreto Liquidità ha consentito al club di rinviare al giugno 2026 l’adozione delle decisioni previste dall’art. 2447 del Codice Civile (il capitale sociale della Roma si è di nuovo ridotto di un terzo e oltre il limite di legge): a livello di cassa ci sarà un continuo bisogno di iniezione di denaro.
Già da diversi mesi i texani cercano un partner con cui affrontare i prossimi investimenti, ma sono pronti ad andare avanti anche da soli. Non è da escludere, inoltre, una nuova ristrutturazione del debito, che al 31 luglio scorso è salito a 339 milioni. È aumentato perché era di 247, 9 milioni al 31 dicembre 2020 e 299,8 di euro al 30 giugno 2020.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’ubaldo