I nodi prima o poi arrivano al pettine. Anche la Roma ha ricevuto una richiesta di informazioni dall’Uefa in merito agli ultimi bilanci approvati dal club, che non è riuscito a rispettare i parametri del Fair Play Finanziario come annunciato dalla società stessa e ribadito nell’ultima semestrale, chiusa con un’ulteriore perdita di 113, 7 milioni di euro.
I giallorossi sono in buona compagnia, saranno una trentina i club che si presenteranno di fronte al Club Financial Control Body per illustrare le rispettive situazioni, finite fuori controllo un po’ ovunque anche a causa della pandemia. Al momento l’unica concessione approvata dall’Uefa è che il deficit massimo di 30 milioni deve essere rispettato prendendo inconsiderazione l’ultimo quadriennio, con la somma dei risultati dei primi due esercizi più la media di quelli di terzo e quarto.
La Roma non si è neppure avvicinata a farlo: bilanci alla mano, il deficit aggregato è di 244 milioni. Il dato preso in esame dall’Uefa è diverso dal risultato del bilancio civilistico (non si conteggiano le tasse né alcune spese «virtuose»), il club di Friedkin dovrà comunque spiegare i suoi piani. A Trigoria, così come in casa Inter, Milan e Juve (sono le altre tre italiane convocate), non si respira un’aria di preoccupazione.
Sono tutti convinti che l’Uefa difficilmente applicherà sanzioni dure perché il problema è troppo vasto. Entro maggio dovrebbe essere annunciato il nuovo Fair Play Finanziario che prevedrà parametri diversi da rispettare e dovrebbe entrare in vigore dalla stagione 2024-25, la prima della nuova Champions allargata (Superlega permettendo). Ma occhio a dare per scontata la «moratoria» per tutti. Perché i club che hanno rispettato l’attuale Fair Play Finanziario – e sono la maggioranza – potrebbero presentare ricorso.
FONTE: Il Tempo – A. Austini