Per sognare di vincere un trofeo; per sperare di sbarcare poi dall’Europa League alla Champions; per non chiudere virtualmente la stagione a febbraio; per vendicare le tre eliminazioni contro il Porto; e anche per il ranking. Non mancano certo le motivazioni alla Roma che stasera gioca l’andata dei playoff di Europa League.
I giallorossi sono leggermente favoriti: un po’ per la possibilità di affrontare il ritorno in casa, un po’ perché sembrano più in forma di una squadra che ha perso due pedine importanti a gennaio (Galeno e Nico Gonzalez, volati rispettivamente inArabia e da Guardiola), che è costretta a vivere le tensioni tra la tifoseria e i dirigenti, che ha otto punti di distacco dallo Sporting e quattro dal Benfica, che ha rischiato di essere eliminato nella prima fase di Europa League, che ha cambiato allenatore il 27 gennaio quando Martin Anselmi ha sostituito Vitor Bruno.
Però il passato, sebbene recente, non conta. Per trascorrere una serata tranquilla ci sono tanti posti più indicati dello stadio do Dragao. La Roma non vince una trasferta europea dal settembre 2023 (a Tiraspol; il successo contro il Milan nella scorsa stagione fu ottenuto ovviamente nei confini italiani) e forse non è un caso che in Europa League Paulo Dybala non abbia mai segnato in territorio nemico.
L’unica sua rete internazionale lontana dall’Olimpico arrivò in campo neutro nella finale di Budapest contro il Siviglia. Ma fuori casa siamo sorprendentemente a quota zero in 12 presenze e 696 minuti giocati.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – G. B. Oliviero