Una buona notizia per la Roma: Paulo Dybala tornerà in campo prima di settembre. Quello che il club giallorosso e il suo staff speravano fin dal giorno dell’infortunio è diventato realtà il giorno dell’operazione. Perché al campione argentino non è stato ricostruito il tendine, ma gli è stato asportato. Si tratta di pochi millimetri, ma questo tipo di operazione, assolutamente in voga nei paesi anglosassoni (ecco perché la scelta è caduta su Londra), ha permesso di accorciare notevolmente i tempi di recupero. L’asportazione di questo tendine è comune, visto che serve ai chirurghi per ricostruire i crociati.
Dybala ha gettato via le stampelle e cammina bene, tra poche settimane potrà iniziare a correre. Paulo sarà pronto per il ritiro della Roma ma dopo le vacanze tra Argentina, America e Europa, che saranno comunque di lavoro, tornerà prima in Italia per allenarsi a Trigoria già a fine giugno. Questo tipo di operazione, tra l’altro, consentirebbe a Dybala di rientrare in campo anche prima, se si volessero forzare un po’ i tempi. (…)
I proprietari della Roma sono stati accanto a Paulo tutti i giorni: hanno chiesto di essere aggiornati costantemente, si sono occupati del viaggio e di tutte le spese dell’operazione e hanno parlato (sia Dan sia Ryan) con il giocatore di continuo. Per la Roma questa è una notizia di fondamentale importanza perché Dybala non era inizialmente così certo di tornare in campo per l’inizio della prossima stagione.
Cosa è cambiato? Gli era stato detto che l’intervento sarebbe stato più risolutivo rispetto alla terapia conservativa, ma fino a che il chirurgo non lo ha operato (alla presenza del medico della Roma in sala, Emanuele Gregorace, che ha viaggiato con il giocatore) non c’era certezza.
La gamba di Dybala sta bene, tolto il tendine rotto non ci sono stati altri problemi e in questo senso i precedenti rugbystici possono aiutare. È vero che il rugby è uno sport diverso e di contatto, ma quando ad alcuni giocatori inglesi e gallesi è stato rimosso il semitendinoso distale in due o tre settimane hanno ripreso a correre.
Adesso l’argentino deve aspettare che si cicatrizzi la ferita e poi potrà iniziare la prima fase, quella vera e propria della rieducazione. In questi giorni Dybala non è comunque rimasto fermo: senza esagerare va a Trigoria tutti i giorni, domenica sarà all’Olimpico (…).
È andato a trovarlo in clinica da solo, lo ha rivisto ieri insieme alla moglie Oriana, appena tornata dall’Argentina dove si è divertita a commentare le indiscrezioni di mercato che vedono il marito diviso tra Boca e River Plate: «Mio papà tifa River, se Paulo andasse altrove non so cosa potrebbe succedere. Ma io, in ogni caso, lo sosterrò qualsiasi decisione prederà». Se ne parlerà, pare, nel 2026 perché la volontà di Dybala e della Roma è quella di proseguire insieme per un’altra stagione.
Anche per questo è stato deciso di scegliere la strada dell’operazione: secondo uno studio inglese a disposizione di alcuni congressi medici, con la terapia conservativa il rischio di recidiva tendinea sarebbe stato del 45%. Troppo, decisamente troppo, per rischiare. Con l’operazione Dybala potrà iniziare a lavorare prima e meglio, senza timori. E questa per la Roma non è una notizia buona, ma ottima. Perché oltre all’aspetto medico c’è anche quello mentale: Dybala si sente sicuro della scelta fatta. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli