La Roma non è in vendita e finora non è mai stata presa in considerazione l’ipotesi di cedere parte delle quote del club giallorosso. Si potrebbe racchiudere qui il concetto espresso e ribadito nella giornata di ieri da James Pallotta, corso ai ripari dopo l’indiscrezione lanciata dall‘agenzia americana Bloomberg in cui veniva indicata la possibilità di una cessione del 40% di As Roma ad uno o più investitori interessati all’operazione. Ipotesi smentita in serata da un comunicato ufficiale del club: «In relazione a quanto pubblicato, l’As Roma smentisce l’ipotesi di cessione di una quota del club da parte dell’attuale proprietà. Il presidente James Pallotta precisa di aver parlato con l’estensore dell’articolo smentendo la circostanza di essere alla ricerca di investitori nel club, seppur ricevendo manifestazioni d’interesse da parte della comunità finanziaria internazionale.
Nuovo capitale sarà raccolto per finanziare la costruzione del nuovo stadio, una volta che il progetto avrà ottenuto l’approvazione finale, sia internamente che esternamente all’attuale compagine proprietaria». La chiacchierata andata in scena tra Pallotta e i media d’oltreoceano ha confermato quindi soltanto l’intenzione di valutare, strada facendo, l’inserimento di un altro socio (e quindi una nuova immissione di capitali) all’interno della società madre «AS Roma SPV LLC», su cui porre eventualmente un vincolo per entrare a far parte unicamente della «Stadio TDV SpA», la società deputata alla gestione ed al finanziamento del progetto «Stadio della Roma».
Un ramo che viaggia in parallelo nella pianificazione della crescita del club, ma che non coinvolge direttamente affari e bilanci dell’As Roma. In pratica, se nei prossimi mesi nuovi investitori manifesteranno l’interesse di entrare a far parte del progetto stadio, verrà valutata l’ipotesi di programmare un aumento di capitale nella holding «As Roma SPV LLC» per garantire eventualmente ulteriore liquidità economica da destinare alla costruzione o al rafforzamento gestionale dell’intero impianto di Tor di Valle. Una specifica su cui Pallotta continua a battere, proprio per stoppare sul nascere ogni tipo di voce legata ad una possibile cessione di quote dell‘As Roma, scenario che negli ultimi tempi è stato proposto anche da alcune banche di Londra (pronte a fungere nel ruolo di advisor in una ipotetica cessione con investitori interessati), centro degli affari europei del tycoon romanista.
Non a caso lo statunitense è stato avvistato negli ultimi giorni proprio nella City, tra impegni personali e incontri dedicati all’espansione del settore commerciale del club. Nessuna novità nel frattempo sulla questione main sponsor, nonostante i continui contatti preliminari andati in scena con le aziende che negli ultimi tempi si sono avvicinate al marchio Roma. Al momento non sono stati registrati passi in avanti per soddisfare i parametri economici minimi richiesti da Pallotta.