I dati non sono per nulla positivi: aumentano gli incidenti e gli agguati, soprattutto lontani dagli stadi, a volte a quaranta chilometri di distanza. Aumentano gli “espropri proletari” (furti) negli Autogrill. Questi sono i dati-negativi e preoccupanti- del Viminale per quanto riguarda il girone d’andata in serie A (dove sono aumentati gli spettatori, unico dato positivo), mentre in serie B va meglio. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha appena vietato la trasferta ai tifosi della Roma, non potranno andare a Udine. È la conseguenza degli incidenti in occasione della gara di Verona di domenica sportiva, che ha portato all’arresto (e al Daspo) di 21 tifosi della Roma, mentre per quanto riguarda i veronesi le indagini sono ancora in corso.
Insomma, il 4 agosto era stato firmato in Figc un protocollo in pompa magna, che prevedeva (e prevede) misure importanti da attuare in tre anni. C’erano il ministro degli Interni, Minniti, il capo della polizia, Gabrielli, tutto il mondo dello sport e del calcio. Nelle nuove regole, i club avrebbero dovuto avere un ruolo attivo, più importante di quello del passato. Non è successo, almeno è successo in scarsa misura, e i dati del girone d’andata, dati appunti negativi, sono lì a dimostrarlo. “La violenza ai calciatori altro non è che purtroppo uno dei tasselli del più ampio fenomeno di violenza nel calcio”, ha rilevato la dottoressa Daniela Stradiotto, presidente dell’Osservatorio, lanciando una frecciata ai club. “All’avvio del girone di ritorno – le parole della responsabile del Viminale nel corso del suo intervento durante un recente evento del sindacato calciatori – constatiamo che l’applicazione del protocollo è ancora zoppa. Si doveva reggere su un giusto equilibrio e un gioco di squadra tra mondo dello sport e mondo delle istituzioni. Si regge ancora solo su una gamba, perché vi è ancora silenzio nell’interpretare il loro ruolo da parte delle società.
Non c’è neanche il materiale per capire se questo modello sia valido o meno in quanto i dati sono assolutamente parziali. Alcuni passaggi di questo report non possono stupire perché rappresentano uno spaccato del nostro Paese. Le forze di polizia sono impegnate nel vincere il muro di omertà: ora aspettiamo il contributo da parte del mondo del calcio. Ci auguriamo che anche questa seconda gamba cominci ad avviare i primi passi: le società devono intervenire quando ne hanno il dovere: l’istituto del gradimento può risolvere diverse situazioni come accade all’estero”. Appunto, l’istituto del gradimento: non risulta che alcun club abbia sinora revocato l’abbonamento a tifosi non “graditi”, cosa che capita invece sovente all’estero, soprattutto in Premier League.
Il protocollo prevede il superamento della tessera del tifoso, così poco amata, trasformandola in un momento di marketing dei club. E questo sta funzionando. Funziona anche il modello degli steward e va bene con il ritorno di tamburi e megafoni negli stadi. Ma ci vuole maggiore collaborazione da parte dei club. Il razzismo? Non è un fatto solo di polizia, sostengono fonti del Viminale, ma soprattutto di giustizia sportiva. Vero: in Francia il Bastia ha pagato con un punto in meno in classifica (pena sospesa ma immediatamente esecutiva alla prima infrazione) e tre turni di chiusura della curva che aveva rivolto cori e insulti razzisti a Balotelli. Da noi, come si sa, le società se la cavano solo con un’ammenda e recenti sentenze hanno annacquato ancor più la responsabilità oggettiva dei club. Niente stadio chiuso, solo multe. Il protocollo adesso prevede altri passaggi, sino ad arrivare all’abbattimento delle barriere fra due stagioni. Ma siamo pronti? La Figc ha fatto e sta facendo la sua parte, sono i club che mancano ancora all’appello, e poi sarebbe il caso se il commissario Fabbricini desse un’occhiata anche a certe norme ormai superate, comprese quello sul razzismo. “Mi aspetto un passaggio culturale, di grande onestà intellettuale” dice la dottoressa Stradiotto che viene dal mondo del rugby (ma anche il mondo del rugby non è più quello di prima).
ABODI: “BENE COMMISSARIAMENTO FIGC, MA PRODUCA EFFETTI REALI” — “Sono dell’idea che sia Malagò sia Fabbricini abbiano la predisposizione, la preparazione e la cultura sportiva e anche industriale per evitare che il commissariamento non produca gli effetti sperati. Sarebbe un peccato: il commissariamento è uno strumento attivato, serve che produca degli effetti reali e non solo estetici o dialettici”. Lo dice il neopresidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, commentando il commissariamento della Figc e della Lega di serie A. “Il calcio ha bisogno di risposte – ha chiarito Abodi a margine della presentazione del progetto ‘Comuni in Pistà – ha avuto tanto tempo per generarle autonomamente ma se si è arrivati questo evidentemente un livello patologico rendeva necessario un provvedimento straordinario”. “Non credo – ha aggiunto Abodi – che questo possa essere considerato un nuovo ciclo ma è una parentesi, le persone che ricoprono i ruoli possono dare il loro contributo sapendo che comunque qualsiasi proposte di riforma necessaria deve essere il frutto di un attento e profondo studio, di un’analisi e di un confronto costante con le componenti perché le cose non cadono dall’alto”.
DETERMINAZIONI
– Gli incontri di calcio “Udinese – Roma”, “Sampdoria – Hellas Verona”, “Monopoli – Andria”, “Mondragone – Afragolese” e “Acri – Castrovillari”, connotati da alti profili di rischio, sono rinviati alle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ai fini dell’individuazione di misure di rigore.
PER LEGGERE LE DETERMINAZIONI INTEGRALI CLICCARE QUI