Bisogna giocoforza estraniarsi dal giochino – diventato anche un po’ tossico – di anticipare l’annuncio dell’allenatore della Roma del prossimo anno. Ci proviamo noi e speriamo che l’abbiano fatto soprattutto a Trigoria, dove è ovviamente più importante che si mantenga la giusta concentrazione sul campo per non disperdere alcuna energia in vista delle ultime nove sfide di campionato, decisive per determinare le ambizioni che la Roma 2025/2026 dovrà coltivare. (…)
E il presente ci porta a Lecce, dove stasera (calcio di inizio ore 20.45, telecronaca a scelta tra Sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) saranno in palio i primi tre degli ultimi 27 punti disponibili per la stagione.
In teoria, la Roma è ancora in corsa per il quarto posto, grazie agli straordinari risultati raggiunti da Ranieri da novembre ad oggi, ma la logica più analitica ci porta invece a credere che ogni sforzo sarà utile per provare a raggiungere intanto uno dei posti buoni per l’Europa League, la coppa in qualche modo più a misura di Roma tra quelle europee, con la cicatrice di Budapest che richiama vendetta fino al giorno in cui non sarà possibile nasconderla davvero.
È dal giorno in cui sono stati varati i calendari che aspettiamo spaventati il ciclo delle ultime otto gare, quello che dal prossimo turno vedrà la Roma contrapposta a tutte le squadre più forti del campionato, con un paio di eccezioni che confermeranno la regola. Se c’è un vantaggio ad essere usciti prima dall’Europa – cosa a cui la Roma non era più abituata grazie agli stravizi dell’ultimo Fonseca, dell’era Mourinho e di De Rossi – è che ogni sforzo sarà concentrato sul campionato, con avversari da studiare al microscopio e soprattutto i tempi giusti per farlo, (…).
Così stasera i ragazzi di Ranieri affronteranno il Lecce sapendo tutto delle ultime evoluzioni tattiche di Giampaolo, dei progressi di Krstović (vi risulta che piaccia sia a Gasperini sia a Ranieri? A noi sì) e di tutti gli altri giocatori di una squadra nel complesso ostica e sfacciata, soprattutto quando gioca lungo la Via del Mare.
La Roma non sarà sola, avrà accanto le legioni in gita fuori porta (1000 i tifosi previsti, settore ospiti esaurito) per una partita che si preannuncia bella e tirata, soprattutto se le condizioni metereologiche, che non promettono niente di buono, lo consentiranno. (…)
La tradizione in generale dice che da queste parti la Roma vola: su 19 confronti ha perso una volta sola, nell’anno di Luis Enrique, e la galleria dei ricordi è arricchita da gemme preziosissime tra le quali si staglia la splendida affermazione della banda dell’ultimo scudetto con una divisa bianca, la cui bellezza non è mai stata negli anni, neanche avvicinata. Stasera, invece, si giocherà in maglia bianca. O tempora o mores, dicevano i nostri avi. Si parlava di costumi sgraditi. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco