Dopo le feste si contano gli avanzi. E gli sprechi. La Serie A fa lo stesso con i suoi: il calciomercato che inizia tra una settimana, complice un sistema al collasso stritolato dal rischio di insolvenze, con un debito crescente e bilanci regolarmente in perdita, è soprattutto un’occasione per alleggerirsi.
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha chiesto una sponda al governo per ottenere lo slittamento del pagamento delle tasse di 4 mesi, ma il mondo del calcio continua a incenerire quattrini. Circa 70 milioni di euro lordi di stipendi rischiano di essere letteralmente buttati da qui a fine campionato senza poterne sfruttare nemmeno un minuto in campo.
In Italia ci sono 28 calciatori che percepiscono lo stipendio ma non possono andare in campo. Nei fatti, la 21 esima squadra del campionato: una squadra fantasma che costa però quanto il Bologna o il Cagliari. Dodici squadre su 20 hanno dovuto escludere dai famosi 25 selezionabili almeno un calciatori.
Basta leggere i nomi per rendersi conto di quanto possano costare gli esclusi. Milik e Khedira i curricula più nobili: il primo a settembre stava passando alla Roma per 25 milioni, il secondo non è stato inserito in lista Champions e non è mai stato convocato nonostante lo stipendio da 12 milioni lordi. Identico destino per Vecino, altri 5 milioni di costi vici.
Chi spende di più però è la Juve, a cui Sarri e Khedira potrebbero costato a fine anno più di 20 milioni. Già, perché del conto fanno parte tanti allenatori esonerati ma regolarmente stipendiati. L’ultimo è Rolando Maran, che il Genoa ha allontanato per ingaggiare Davide Ballardini, nonostante abbia ancora a libro paga pure Davide Nicola (oltre ad aver versato ad Aurelio Andreazzoli una ricca buonuscita per la rescissione): un trio da 4,5 milioni lordi a stagione.
Persino peggio la Fiorentina, che oltre al nuovo arrivato Prandelli, paga Iachini e pure Montella per un totale intorno ai 5 milioni. L’Inter ha ancora sotto contratto Spalletti, la Juve il tecnico campione d’Italia Sarri, dopo aver pagato per un anno intero Allegri per stare a casa. Per qualcuno la soluzione è dietro l’angolo: il mercato che riapre il 4 gennaio, occasione per liberarsi di costi enormi.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci