La Roma, forse inconsciamente sembrava accontentarsi di questo pareggio… “Non era voluto, sicuramente la dinamica della partita dove la Lazio è stata più determinante sopratutto nella prima parte di gara sui contrasti. La squadra ha fatto un pochino quello che io non avrei voluto. Abbiamo cercato di giocare alla pari lavorando sulla fisicità, sulle seconde palle, giocando palla lunga. Abbiamo cambiato un pochino quando ho messo Radja dietro i due attaccanti che non si sono mossi benissimo inizialmente, i nostri centrocampisti centrali non avevano soluzioni ed erano spesso stretti a calciare lungo e non è il nostro calcio, non è quello check ha permesso di fare anche delle ottime gare. Oggi qualitativamente siamo stati un po’ al di sotto di quello che io mi aspetto”.
Schick come ti è sembrato rispetto alla partita con il Barcellona? “Io credo che un conto è giocare con il Barcellona, e un conto è giocare in Italia con squadre che magari non cercano quel palleggio continuo che ti permette a squadre come la mia, con la mia mentalità, di essere molto aggressivi nella metà campo avversaria. La palla si alza sempre e ti passa sopra la testa, non può essere la stessa cosa. Questo ti fa lavorare su determinate giocate e ti sporca la partita rispetto a come la vorresti, per questo non le possiamo paragonare. Noi in questa partita sporca dovevamo fare molto meglio perché dovevamo avere una serenità maggiore rispetto alla Lazio nella qualità delle giocate e nello sviluppo della manovra che non abbiamo avuto. Non può essere paragonata perché se il primo pensiero è cercare una palla su Milinkovic e poi giocarsi la seconda, giustamente sporca la partita e la porta nella direzione in cui voleva la Lazio. Loro hanno fatto una buona gara, noi abbiamo fatto una partita qualitativamente sotto le nostre aspettative e di conseguenza anche Patrik è stato qualitativamente al di sotto di quello che ci aspettavamo. Sopratutto nel primo tempo faceva un errore e già si consegnava in partenza ad un difensore centrale, il che favoriva l’aggressività di Radu e di tutto il resto. Io quando gioco con due trequartisti, la capacità è di arrivarci non di essere già lì e questo è stato il nostro difetto maggiore”.
Da dopo Barcellona la squadra si è allenata come volevi o al di sotto delle tue aspettative? “Si sono allenati come volevo e come ho preparato, ragionando anche sui giocatori che dovevano recuperare dal grandissimo sforzo che abbiamo fatto con il Barcellona. Era una partita da preparare dal punto di vista mentale in maniera importante. Non ci sono riuscito totalmente ma ci sta questo pareggio. Ci può stare anche se abbiamo avuto qualche occasione in più e magari qualche volta abbiamo anche rischiato di prendere gol perché abbiamo commesso qualche ingenuità. Poi magari fai gol al 91ì e fai una gran partita. Non è così. Il calcio si lega anche alle prestazioni per quello sono contento a metà”.
Si aspettava una Lazio così determinata? Le romane hanno l’80% di possibilità di andare in Champions? “Assolutamente no, mancano ancora 6 partite e di mezzo abbiamo la Champions, che può determinare tante scelte. Faremo 4 gare in pochi giorni, è impossibile pensare di far giocare sempre gli stessi giocatori. Prima c’è il campionato: c’è il Genoa, la trasferta di Ferrara poi il Liverpool. Dobbiamo trattare le gare allo stesso modo ed è il momento giusto per farlo. Guardando la Lazio con il Salisburgo non avrei mai pensato un finale del genere, Ma la Lazio resta una squadra forte, una squadra che fa tutti quei gol non può non avere qualità. L’Inter poteva anche vincere ieri, ma ci sta un pareggio contro squadre come l’Atalanta che puntano sulla fisicità”.