Cinque partite in quindici giorni. La Roma si gioca tutto, il tour de force è servito, lo stesso James Pallotta domenica sera nella pancia dell’Olimpico ha indicato la via: “Dobbiamo finire tra le prime quattro, il dovere è difendere il business. C’è tempo per pensare al Liverpool, prima dobbiamo concentrarci sulle altre gare, come quelle con Genoa e Spal“. Ed è per questo che nelle prossime due settimane Di Francesco rispolvererà il turnover, scrivono Pugliese e Stoppini su “La Gazzetta dello Sport“. “È impensabile affrontare tutte queste partite così ravvicinate sempre con gli stessi giocatori“, le parole del tecnico alla fine del derby. La girandola di cambi inizierà proprio domani con il Genoa, quando a riposo resteranno alcuni punti fermi come Manolas, De Rossi e uno tra Strootman e Nainggolan. E il probabile turno di riposo a Manolas costringerà anche Di Francesco a tornare al 4-3-3. Con il Genoa torneranno dal via El Shaarawy, Florenzi e forse anche Gonalons, a meno che il tecnico non decida di dirottare Strootman in regia. Difficile che riposi Dzeko.
Almeno quattro gare su sei della volata Champions – Genoa, Spal, Chievo e Cagliari – la Roma dovrà giocarsele facendo ricorso a chi ha giocato di meno, inneggiando al dio turnover e sperando che abbia orecchie per ascoltare. Entrare tra le prime quattro è questione vitale. E una conferma l’ha data anche il d.g. Mauro Baldissoni nel corso dell’assemblea degli azionisti a Trigoria: “Nel bilancio che chiuderemo il 30 giugno stabiliremo il nuovo record societario, avremo ricavi per 240 milioni di euro“. Il precedente risaliva al 2016, quando la Roma chiuse con un fatturato di 220,6 milioni. La differenza sta tutta nella semifinale di Champions. “I ricavi delle competizioni europee portano con sé altri ricavi – ancora Baldissoni –. Costi alti vuol dire più competitività e maggiore probabilità di accesso a ricavi più elevati. Le cessioni? Salah chiese di andar via prima della fine del campionato. Ma le plusvalenze sono un fenomeno fisiologico, nessuna società non fa cambi, forse solo il Napoli ha mantenuto tutta la squadra. Siamo in linea con il fair play finanziario, il risanamento economico è quasi completato“. La Roma di fatto non ha più l’esigenza di vendere per forza entro il 30 giugno, tagliola che l’anno scorso portò all’addio di Salah, Ruediger e Paredes.