Piccolo uomo non mandarmi via, è l’ultima occasione per vivere, vedrai che non la perderò. Mia Martini o Ilary Blasi, scegliete voi la citazione. Ma c’è questa dolce notte in fondo alla settimana di Luciano Spalletti, tra batoste torinesi, interviste, feste di compleanno, messaggini da lanciare e un’Astra Giurgiu per allenarsi. Allenarsi bene, la «rumba» era necessaria, quelle sedute lunghe sono servite. Perché l’Inter che gli ha mandato di traverso uno scudetto nella sua prima esperienza, quell’Inter che ha interrotto la serie di vittorie dello scorso campionato e pure del 2005-06, è la stessa Inter che stavolta vale come punto di ripartenza. «Eh sì, c’erano un po’ troppe parole sulla Roma, questa vittorie rimette a posto le cose e ci permette di lavorare in serenità», sorride l’allenatore. Ride di gusto, non c’è quella forzatura che spesso accompagna le sfumature del suo viso. «Abbiamo vinto contro una grande squadra, concedendo un po’ troppo, ma la voglia di vincere le partite talvolta ci fa perdere un po’ d’equilibrio. Ci sono ancora dei momenti in cui non siamo quelli che dovrebbero essere i giocatori della Roma».
BALDISSONI E SENSI – Quei giocatori che, a sentire il d.g. Mauro Baldissoni, «avvertono molto l’esigenza di vincere, come diceva Sensi». Addirittura una citazione dell’ex presidente della Roma, un inedito per la proprietà Usa. L’anello di congiunzione tra le due società è Spalletti, «e ci auguriamo di averlo con noi a lungo, a prescindere dal contratto in scadenza», aggiunge Baldissoni. Il tecnico è invece attaccato al presente: «Dobbiamo fare la corsa su noi stessi, nessun pensiero alla Juventus – fa Spalletti -. Non vogliamo vincere il campionato, vogliamo vincere tutte le partite: se poi questo porterà allo scudetto, si vedrà». Poi sui singoli: «L’abbraccio con Manolas? È un portento, ha potenzialità incredibili ma deve essere bravo a raggiungere il rendimento che gli compete. Salah invece sbaglia un po’ troppo a tu per tu con il portiere. Dzeko deve essere più feroce». La mossa a sorpresa è stata però Florenzi inedito trequartista: «Dove lo metti, è comunque affidabilissimo». E infine: «Nainggolan fuori? Aveva un problema al flessore, ma la Roma ha molti calciatori forti tra cui scegliere».