Uno, Bruno Conti, la finale di Coppa dei Campioni, l’ha giocata nel 1984 ed è andata male. L’altro, Edin Dzeko, la vuole disputare quest’anno. In comune hanno un avversario, il Liverpool. Un sogno infranto per Bruno, un trampolino per Edin. Ecco il ricordo dell’ex giallorosso, ora dirigente. «Liverpool-Roma mi porta indietro nel tempo. Me la ricordo bene purtroppo. Ma vado in Inghilterra – ha raccontato alla Domenica Sportiva – col sorriso perché vedo una squadra motivata. Non è una rivincita. Non c’è bisogno di rivincite. In questi giorni in tanti mi hanno chiesto di ricordare quella partita, ma la cosa bella è quella che ha saputo fare questa squadra, la Roma di oggi. Abbiamo battuto il Chelsea, eliminato Atletico Madrid, Shakhtar e Barcellona. Abbiamo rimontato il Barcellona! Da tifosi ci crediamo». Poi. «Prima della trasferta a Barcellona, a pranzo, Manolas mi disse: “Questi sono forti, eh?”, io risposi: ho vinto un mondiale battendo Argentina, Brasile e Germania, squadre di fenomeni; ho perso uno scudetto contro il Lecce che era già retrocesso, Nel calcio tutto è possibile. Poi è successo quello che è successo. E siamo in semifinale. Vuol dire che siamo una grande squadra».
DZEKO SOGNA – Ci crede, ovviamente anche Dzeko, intervistato dal sito dell’U fa. «Le partite contro il Liverpool sono le più importanti della stagione. Solo 180 minuti ci separano dalla finale, che è un sogno per tutti noi. Non sarà affatto semplice». La squadra lascerà Roma, direzione Liverpool, questa mattina dopo l’allenamento. walk around sul terreno di Anfield in serata, dopo le conferenze stampa di rito di allenatore, Di Francesco, e giocatore Kolarov. Fischio d’inizio domani sera, 20,45, ora italiana.