Un uomo, un tifoso del Liverpool, in fin di vita. Due romanisti arrestati e indagati per tentato omicidio. In totale nove ultrà fermati, cinque italiani. Dopo Liverpool- Roma, un nuovo dramma investe il calcio europeo a 4 anni dalla tragedia di Ciro Esposito. Il 3 maggio 2014 il tifoso del Napoli ucciso da un colpo di pistola all’Olimpico prima di una finale di Coppa Italia. Oggi Sean Cox, un padre di famiglia colpito alla testa e costretto tra la vita e la morte. Nomi uniti da una striscia di sangue che ha come denominatore comune Roma: ad Anfield pure uno striscione per Daniele De Santis, condannato a 16 anni per l’omicidio di Ciro. Gli scontri di martedì costringeranno l’Uefa a provvedimenti senza precedenti, attesi il 31 maggio quando si riunirà la Disciplinare: dalla chiusura dell’Olimpico per un anno fino all’esclusione dalle coppe. Intanto tra una settimana Roma e Liverpool s’incontreranno per il ritorno in un clima da guerra.
L’AGGRESSIONE Mancavano pochi minuti all’inizio della semifinale d’andata. In quel momento 30- 35 ultrà romanisti del gruppo dei Fedayn sono riusciti a raggiungere una zona tra la Kop, il settore più caldo dei tifosi inglesi, e il torrido Albert Pub. I cellulari che immortalavano l’aggressione romanista cinte alla mano, coglievano l’immagine di un uomo a terra: Cox, irlandese di 53 anni, dirigente di una squadra locale di calcio gaelico, partito da Dunboyne col fratello per seguire il Liverpool. Una ferita alla testa, forse un pugno con la fibbia di una cintura. L’operazione nella notte, le condizioni disperate e i gravi danni cerebrali: la moglie Martina è accorsa al capezzale lasciando a casa i due figli, i familiari dovranno valutare se “lasciarlo andare”, se staccare la spina. Sulla dinamica si indaga: agenti italiani a Liverpool collaborano con la polizia, alla ricerca di immagini che raccontino “ il” momento. Per ora, si parla di un’aggressione «durante una rissa tra tifosi della Roma e del Liverpool » , senza specificare responsabilità. Uomini della Digos sono riusciti a identificare e fermare due romanisti, Filippo Lombardi e Daniele Sciusco. Riconosciuti dai video e trattenuti in Inghilterra con un’accusa che pesa come un macigno: tentato omicidio. Loro hanno respinto le accuse, confermando solo di essere lì. E sostenendo di aver subito prima il lancio di bottiglie.
AVVISAGLIE Una tragedia immane, ma forse prevedibile. Da giorni a Liverpool circolavano volantini di minacce, pure lo sbarco di romanisti pericolosi e senza biglietto era annunciato. Il Liverpool è «inorridito», il capitano Henderson ha inviato un messaggio. La Roma s’è espressa in una condanna durissima del «comportamento aberrante di una ristretta minoranza » che ha « arrecato vergogna al club e alla stragrande maggioranza dei romanisti. Non c’è posto per comportamenti così vili nel mondo del calcio » . È doveroso chiedersi come sia stato consentito ai tifosi ospiti di raggiungere il settore più caldo dei rivali e perché gli agenti non abbiano impedito il contatto. Il servizio d’ordine britannico è sotto accusa: «La polizia è intervenuta solo quando i tifosi erano fuggiti » , raccontano alcuni testimoni.
CONSEGUENZE- Elementi che saranno parte integrante delle valutazioni dell’Uefa. Che, «profondamente sconvolta» , attende il report delle autorità. Le sanzioni potranno essere straordinarie. La pena massima è giocare a porte chiuse tutta la prossima stagione. Ma la Roma – e pure il Liverpool, a oggi – rischiano di più: extrema ratio è l’esclusione dalle coppe per un anno. I due club intanto cooperano in vista del ritorno, il 2 maggio all’Olimpico. La polizia studia come fermare gli inglesi all’aeroporto: per evitare che sul calcio italiano scorra altro sangue.