Il nostro Massimo Izzi, massimo esperto di storia della Roma, scrisse – non da studioso ma da tifoso – una lettera a Erik Fredriksson, arbitro della finale col Liverpool, per chiedergli come mai non avesse annullato il gol di Neal, nonostante l’evidente fallo di Whelan su Tancredi. E l’arbitro gli ripose. (…):
“Grazie per la Sua lettera. Lei ha detto che posso scegliere l’inglese o lo svedese e quindi userò la mia madrelingua. Farò una descrizione breve, rispettivamente su ogni domanda.1) Non ho deciso la porta per i rigori, ma ho lanciato una moneta. Questo è il normale modo di procedere. 2) Il pubblico fu entusiasta e viveva la partita in maniera positiva. 3) Non ho il pallone della partita. 4) La mia concentrazione era puntata tutta sulla partita e non ho ricordi di situazioni particolari. Però voglio sottolineare che entrambe le squadre si sono comportate in maniera corretta. 5) Quando ho concesso il gol di 1-0 ho seguito il Regolamento del Gioco, Regola 12.4 (c): «Quando il portiere ha lasciato la sua area piccola, è considerato come un giocatore di movimento». La mia totale convinzione di averinterpretato la regola e la situazione in maniera corretta vale ancora oggi. (…) Ispettore degli arbitri fu W.J. Bennan, dell’Irlanda del Nord. Il rapporto di Mr Brennan è il seguente: “Valutazione generale: Eccellente. Osservazioni generali e motivazioni del giudizio: nessuno può trovare errori nella sua prestazione”. Cordiali saluti. Erik Fredriksson”.