Il Direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, è stato intervistato riguardo alla semifinale Roma-Liverpool e il pst partita. Questa la prima parte dell’invertita che avrà due parti: la seconda avrà luogo alle alle 18.. L’Intervista integrale andrà in onda sulla stessa rete alle ore 21. Questa la dichiarazione della prima parte dell’intervista:
C’è rammarico per la sfida con il Liverpool? “Ci mancherebbe che non ci sia rammarico. Quando si arriva a giocarsi la finale di Champions League fino all’ultimo minuto. Il Liverpool, lo dice il risultato finale era una squadra alla portata. Rimane in noi la consapevolezza: abbiamo iniziato questo percorso di portare la squadra ai massimi livelli in Europa. Questo è il quarto anno consecutivo che ci qualifichiamo in Champions League. La semifinale è una pietra miliare di questo percorso e stabilisce un nuovo punto di partenza. Abbiamo la consapevolezza di poter giocare non come vittime sacrificali, ma con la consapevolezza di giocarci il passaggio del turno”.
Cambiato rapporto con la piazza? “Il lavoro che si fa deve avere l’esito dei risultati. È evidente però che i risultati non nascono a caso, ma perché il lavoro che si è svolto nel tempo è un lavoro eccellente. Questo i tifosi, sempre ben attenti, non possono che non apprezzarlo e riconoscerlo alla società”
Percezione diversa in giro per Roma? “Ho sempre sentito rispetto. Normalmente è sempre stato chiaro il rispetto per il lavoro. C’è da sciogliere questa patina di vittimismo. Quello che si sogna, ora si capisce che si può raggiungere”.
Sean Cox? “Credo sia chiaro a tutti che non abbiamo mai avuto momenti di esitazione. Il nostro messaggio è chiarissimo: nessuna concessione alla violenza, se chi va in giro per la Roma può affermare qualcosa di se stesso compiendo questi gesti, pensando di avere dei meriti dei crediti alla tifoseria si sbaglia. Questi sono solo atti di vigliaccheria”.
Skomina e possibili sanzioni della UEFA a Pallotta? “Il presidente in pubblico ha affermato un principio più generico, quello di adottare la tecnologia per evitare errori in futuro, in Europa. Poi magari nel privato gli sarà scappata qualche parola colorita. Non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, tantomeno agli arbitri. Dobbiamo occuparci dei nostri errori, non di quelli degli arbitri. I nostri giocatori hanno fatto errori sia all’andata che al ritorno e dobbiamo preoccuparci di quelli come causa della nostra sconfitta. Il rispetto non deve mancare, altrimenti non possiamo giocare”
Di Francesco? “Ci piace la sua metodologia di lavoro, è stata la prima scelta di Monchi, ne era convinto. Lui è bravo anche fuori dal campo, mi sono piaciute le sue parole post Liverpool quando ha dichiarato che non è importante occuparci dell’arbitro, nella testa dei giocatori non si devono valutare le situazioni negative ma si pensare a ribaltare il punteggio. Questo è il messaggio che ha passato dall’inizio dell’anno, lui è al primo anno alla Roma ed era esordiente in Champions League, ha capito subito come affrontare la competizione. Questo è un grande lascito che la squadra ottiene ed è un ottimo presupposto per la prossima stagione”.
Parliamo di soldi, le va? C’è una data, il 30 giugno come scadenza… “Il 30 giugno chiude l’anno fiscale e bisogna essere in regola con i numeri. Come detto tante volte, anticipare delle cessioni serve per ricalibrare il disavanzo tra costi e ricavi ma significa che i costi sono stati mantenuti alti proprio per poter competere ad alti livelli. Per poter mantenere questo livello di competitività significa avere dei costi alti che, se sono più alti dei ricavi, implica il dover effettuare delle cessioni. Più si accede ai ricavi maggiori, tramite la competitività maggiore, meno si dovrà ricorrere a queste cessioni tattiche, è una strategia di crescita”.
… ma potrebbe accadere… “E’ un’attività di cresciata”.
Chi potrebbe essere il sacrificato? Alisson, Nainggolan… “”Io parlo in generale, questa strategia implica sempre l’acquisto di nuovi giocatori”.
Alisson ha un prezzo? “Nessun giocatore ha un prezzo. Il prezzo lo fa il mercato. Dopo la vicenda Bosman la volontà del calciatore è la sua scelta, di rimanere o no. La scelta la fa la società che vuole vendere e che vuole comprare. Se le componenti hanno un accordo, si arriverà a una decisione”.
Soltanto Florenzi ha bisogno di un rinnovo del contratto… “E’ questione del Direttore Sportivo e ne abbiamo uno che è il miglior DS d’Europa, farà lui le valutazioni opportune”.
Appuntamento con il procuratore di Florenzi? “È in contatto con Monchi”.
Monchi gli ha confidato se l’assetto della Roma ha bisogno di essere migliorato… “Questo gruppo è insieme da tanti anni, se andiamo a vedere i giocatori che entrano in campo dal 1′ sono in campo da tanti anni, siamo stabilmente insieme da tanti anni. Sappiamo però che bisogna integrare delle mancanze per creare competitività e questo determina delle scelte. Non è il momento di capire o valutare chi sarà ceduto, ci penseremo a fine campionato
Il fatto di non avere uno stadio di proprietà implica delle cose. Quando si metterà il primo mattone… “È semplice identificare i tempi realizzativi, siamo nella fase della pubblicazione del progetto della variante urbanistica, le terze parti parleranno sino all’11 giugno, poi ci sarà l’Assemblea Comunale che dovrà approvare tale variante. Secondo noi, tutto questo iter finirà in estate, poi partiranno le gare pubbliche per i lavori pubblici e far partire i lavori privati che devono partire in parallelo con i lavori pubblici, un tempo di sei mesi circa. Pensiamo che all’inizio dell’anno prossimo si possa iniziare”.
Perchè Pallotta ha indirizzato messaggi alle istituzioni… “È molto affezionato alla squadra, ha l’ambizione di portare la Roma in alto. Ci sono dei costi quotidiani sullo stadio che incorrono ed essi sono anticipati da lui, a forza di ritardi c’è anche un ritardo di rientro che non sarà più sostenibili. Questo rischio è pressoché inesistente ora, siamo convinti di questo progetto e fiduciosi che parta”.
Centra la Roma in Champions? “Perchè non dovrebbe entrarci, siamo terzi e ci vogliamo restare”.