Un colpo da biliardo dello Spaccone Cengiz dopo un quarto d’ora, e ora la prossima Champions sembra davvero in buca. In un clima bollente, contro un Cagliari in piena lotta salvezza, la Roma mantiene i nervi saldi e con una magia di Under espugna la Sardegna Arena e si riporta a +4 sul quinto posto a due giornate dalla fine (contro la Juve praticamente già campione e il Sassuolo ormai salvo). Basta un pareggio – considerato anche lo scontro diretto tra Lazio e Inter all’ultima – in due partite per mettere in cassaforte la zona Champions una volta per tutte e chiudere una stagione.
Di Francesco ha adottato un massiccio turnover dopo le fatiche di Champions e a pochi secondi dall’inizio ha dovuto scaraventare nella mischia l’esordiente Capradossi al posto di Manolas (risentimento muscolare al quadricipite destro). Tante assenze, e tanti giocatori sfiniti. Ma a fare la differenza è stata l’esperienza di giocatori come De Rossi e Dzeko, e le parate di Alisson. La porta del brasiliano ha passato più di un pericolo. Su tutte il quasi autogol di Peres evitato proprio dal portiere e l’incursione di Sau nel finale. Alla fine però a festeggiare è la Roma che ha saputo tirar fuori le ultime energie di un tour de force estremo. A tempo scaduto c’è anche un rigore reclamato dal Cagliari per intervento scomposto di Gerson su Deiola, ma non sembra esserci contatto.
«Temevo molto questa partita e devo fare i complimenti al Cagliari – ha dichiarato Di Francesco – Abbiamo raschiato il fondo del barile delle energie. Non è stata una prestazione di qualità, è stata una vittoria sporca. Di carattere. Ed è stato bravo Dzeko a mettersi la squadra sulle spalle». Il tecnico analizza il bel finale di stagione e lancia un messaggio al club: «La consapevolezza è arrivata dagli schiaffi che abbiamo preso. La crescita arriva anche dalle critiche e dagli errori che abbiamo fatto. Gli obiettivi per il prossimo anno? Quelli li pone la società in base al mercato che si fa, e dai giocatori che si cercano. Io poi li devo far rendere al meglio. Alisson? Mi dicono resti…». Infine sulla sfida alla Juve: «Scenderemo in campo per vincere, non per pareggiare». Nainggolan è d’accordo: «Sarà una battaglia per l’onore. Manca poco ormai per festeggiare la Champions. Dobbiamo migliorare a giocare al massimo due competizioni e fare bene pure in campionato».