Aumentano le poltrone, a Trigoria, mentre la sfida con la Juventus, oltre a poter regalare la certezza di giocare la Champions anche l’anno prossimo, potrebbe essere la miglior vetrina per presentare la maglia della prossima stagione. Sta lavorando la Roma con la Nike per mettere subito sul mercato la divisa, molto simile a quella dell’attuale stagione, ma con la scritta del main sponsor, apparsa per la prima volta nella semifinale di andata contro il Liverpool. Ma se a breve sembra esser vicino l’annuncio della figura dirigenziale del segretario generale per riportare nella capitale Massara – braccio destro di Sabatini, molto stimato da Monchi – quello che sta assorbendo i pensieri dei vertici giallorossi è la programmazione tecnica.
Per quanto riguarda l’attacco, Di Francesco ha dimostrato di cambiare molto l’impostazione tattica, consapevole che la strada del 4- 3- 1- 2 potrebbe esser quella più percorribile nella costruzione della Roma del futuro. Per le caratteristiche di Schick (alternato a Ünder), visto che Dzeko ripartirà – almeno nelle intenzioni di Eusebio – come punto fermo al centro dell’attacco. La caratteristica principale dell’offensiva giallorossa resterà la duttilità, ossia la capacità di modificarsi a seconda delle partite e dei giocatori da utilizzare. In questo senso, se dovesse arrivare una buona offerta per El Shaarawy, Monchi prenderebbe seriamente in considerazione una sua cessione, perché rientra nella lista virtuale di giocatori da sostituire per le questioni caratteriali di cui tanto si è parlato in questa stagione, per cambiare l’umoralità di una squadra discontinua. Certo, legare a questo ragionamento la possibilità che Balotelli ( molto amico di El Shaarawy) possa sbarcare a Trigoria sembra un po’ stonare, anche se l’ipotesi sembra esser piuttosto concreta. Monchi è tentato – il costo è un indennizzo di circa 10 milioni al Nizza – Di Francesco ha già dato l’ok anche pubblicamente, le perplessità di altre correnti di pensiero societarie sono legate al carattere del ragazzo, che sarebbe l’alternativa a Dzeko, potendo, tra l’altro, giocare da seconda punta.