(SKY)Primo campionato da capitano vero della Roma. Che stagione è stata?
“Abbiamo fatto una stagione che a piazzamenti fatti può renderci orgogliosi. Abbiamo fatto qualcosina in più di quello che pensavamo fosse possibile in Champions e ci resta un pizzico di rammarico. Più di qualcosina in meno in campionato, che è poi quello che siamo convinti sia l’obiettivo più alla nostra portata e potremmo provare a scucire ai ragazzi che stanno festeggiando”.
Che cosa bisogna fare per colmare questo gap? Il mercato c’entra? “C’entra per forza, sono in difficoltà a parlarne perché non è il mio ruolo e non vorrei deresponsabilizzare troppo noi. Qui a Roma di mercato se ne parla tutto l’anno e si tende a dare la colpa a quelli nuovi, quando invece tanti giocatori hanno bisogno di tempo e di essere aspettati e poi magari dopo un paio di stagioni valutati. Il mercato incide, la potenza economica della Juventus può permettersi di avere qualche piccola pecca sotto il punto di vista del gioco, qualche infortunato, oggi è entrato Douglas Costa a 20′ dalla fine. Hanno un arsenale mostruoso, noi non dobbiamo sbagliare niente in campo, fino al 18 agosto bisogna essere perfetti e rinforzare una squadre che è già forte”.
Le voci su Dzeko le avete pagate? “A gennaio c’è stato un calo, non è il primo caso che siamo calati in quel periodo, le voci a Roma ci sono sempre. Voi a Milano non le vivete con la costanza con cui le viviamo noi. Quelle erano più di voci perché non erano inventate dal nulla, Sarebbe riduttivo dire che abbiamo perso le partite perché c’erano le voci, abbiamo perso le partite perché dobbiamo migliorare. Ci sono state partite che ci hanno fatto migliorare e spero anche l’anno prossimo”.
Hai parlato di obiettivo campionato ma la Roma gioca all’Europea? “Un altro degli handicap che potevamo avere quest’anno è che è arrivato un allenatore nuovo, bravo, ma c’è bisogno di un po’ di tempo per capire quello che vuole lui, determinate giocate, quanto vuole che andiamo a pressare. Per capire lui da noi quanto è possibile che facciamo certe cose. Anche quello è un gap che con il Napoli abbiamo pagato, non siamo meno forti di loro, giochiamo meno bene, magari l’anno prossimo se dovessero perdere Sarri potremmo accorciare questo gap. Noi ci conosciamo abbiamo iniziato a giocare bene da febbraio-marzo, in quelle partite dove serve diversa aggressività e fisicità”.
Quest’anno c’è stato un miglioramento di mentalità per la Roma… “Sono d’accordo, c’è stato un miglioramento che riconduco tutto all’allenatore e alla società, che sta facendo dei passi in avanti. Quando si parla della Juve, vince, spende tot mila milioni ed è inevitabile che pensi sia la migliore. Ma noi stiamo crescendo, facendo dei passi in avanti e noi stessi nello spogliatoio la viviamo in maniera diversa. Prima finiva l’anno ed era “me ne vado”, adesso no c’è gente che sta bene. Quelle due serate ci hanno dato maturità che fa bene per il nostro ego, siamo migliorati. CI manca quello che hanno loro, il martellare domenica dopo domenica squadre inferiori a noi, il saper mantenere una certa superiorità in partite difficili, quest’anno in molte partite hanno giocato male, sembravano irriconoscibili ma le hanno vinte tutte. Inter-Juve è l’ultima, hanno giocato in 11 contro 10 ed erano irriconoscibili per chi li ha visti negli anni di Allegri e quelli di Conte macinare calcio in tutta Italia. Questo fa la differenza fino alla fine rispetto a noi, il Napoli e altre squadre che si tirano su come Inter e Milan”.
Diventi allenatore tra poco? “Non lo so”.
Forse la miglior stagione tua? “Non so, faccio fatica a parlare delle mie prestazioni ma gli ultimi due anni mi hanno reso orgoglioso, sono felice quando mi rivedo la sera e riguardo le partite. In passato ogni tanto riguardandomi dicevo “mi sa che è ora…”.
Alla Juve alcuni vecchi ogni anno si ripropongono senza che nessuno gli dica nulla, con te il problema si è posto… “Al di là delle chiacchiere romane da radio, nessuno mi ha messo pressione né mi ha mai fatto sentire uno di troppo. Ci sta che uno sbagli una stagione e che la squadra non vada bene, non sono Messi, non cambio il volto alla squadra, ma tornando ai giocatori della Juve, un po’ di orgoglio aiuta anche all’interno del gruppo. Noi quest’anno abbiamo fatto bene anche per quello, abbiamo giocatori che da giovanotti iniziano a diventare uomini anche come età”.
C’è cosi tanta differenza tra Italia e resto d’Europa? La figura con la Svezia rimarrà indelebile… “Quello che hanno fatto le squadre di club è evidente, purtroppo il precedente era quello combinato da noi nello spareggio contro la Svezia. Nel girone eliminatorio non avevamo fatto tanto male, poi è successo qualcosa che se ci rigiochi altre 20 volte non risuccederebbe, purtroppo sono state le due partite in cui è successo”.
Domenica Inter e Lazio si giocano moltissimo… “Arrivare in Champions è sempre importante, quest’anno c’erano 4 posti. Abbiamo visto cosa può offrirti la Champions, per squadre che non hanno dimensioni di Real e Barcellona può cambiare tutto. Loro hanno veramente una partita che non vorrei giocare tra una settimana, due squadre con giocatori fortissimi, Savic mi piace più di tutti. Purtroppo giochiamo in contemporanea e non possiamo vederla ma sarebbe bello al di là del tifo e delle simpatie”.
Non ti fa strano che Roma potrebbe avere tutte e due le squadre in Champions e Milano no? “Sì, soprattutto perché quest’estate sembrava che le milanesi avrebbero fatto il botto. Hanno avuto bei momenti, poi difficoltà, sono squadre che ci fanno comunque paura, i giocatori ci sono e gli allenatori vanno. Se va in Champions l’Inter trova anche nuovi introiti”.
Nessuno ha regalato niente quest’anno neanche il Benevento “Così deve essere. Qualche anno fa c’erano partire che non avremmo guardato, sarà un peccato per chiunque retrocederà. Non andare in Champions è dura ma retrocedere deve essere una mazzata, per la città, per i giocatori, per tutti. Non mi è mai capitato ma penso sia così”
Cosa ruberesti alla Juve? “70-80 milioni l’anno che possono spendere. Hanno programmato tanti anni fa lo stadio, lavorano bene. Gli ruberei 4-5 giocatori che hanno trascinato la baracca: Buffon, Barzagli, Chiellini, Marchisio e poi i vari Pjanic, Dybala, Higuain che sono fenomenali. Ma quelli che hanno tenuto la baracca sono gli italiani. Arriveranno Caldara e Spinazzola, avere questi totem li aiuterà a trovare la strada giusta. Speriamo che andando via i vari Buffon, Barzagli, smettano di trovare questa strada sempre” (ride, ndr).