Terzo posto in campionato e semifinale di Champions: il bilancio del primo anno di Di Francesco è lusinghiero. Ma il tecnico, omaggiato ieri con il Premio Bearzot insignito dall’Us Acli («Io avrei votato Inzaghi e Gasperini», pecca di modestia Eusebio), non si accontenta e dopo un breve rendiconto, guarda già alla prossima stagione: «In Europa siamo stati straordinari. Certo, quando si arriva in semifinale si ambisce a qualcosa in più. Quei trenta minuti di Liverpool ci hanno tolto quella grande soddisfazione che avremmo potuto avere. Andare a Kiev sarebbe stato bellissimo. In campionato invece abbiamo avuto un periodo di grande difficoltà ma io guardo avanti. Anche nei periodi difficili c’è stata una crescita». Che per essere continua, dovrà passare inevitabilmente dal mercato: «Valuteremo in questi giorni come andare a toccare la rosa. Il mio rinnovo? E’ l’ultimo dei problemi, troveremo l’accordo con facilità. Non ne abbiamo nemmeno parlato. Quello che conta è ciò che dobbiamo fare per migliorarci tutti insieme per il bene della Roma. Non mi chiedete però nomi, non ne faccio». Anche se qualcuno è già uscito e ha trovato conferme: Coric, Johansson, Marcano, Kluivert Jr. mentre dal Portogallo rilanciano l’interesse per Brahimi, già trapelato nei giorni scorsi. Dopo una breve parentesi sulla Nazionale («Mancini è stata la scelta giusta, legata anche alle prospettive. Ha fatto una scelta di cuore»), l’ennesimo messaggio di Eusebio è volto a mantenere il gruppo attuale: «Un giocatore che vorrei allenare? Ce l’ho già, è Under. Più che andare a cercare in giro bisogna cercare di tenersi i propri e cercare di migliorarli, fargli sentire ancora di più il senso di appartenenza nei confronti della Roma, di questa città e della passione che c’è dentro». E proprio in quest’ottica, non può dimenticare Nainggolan che in queste ore vive la forte delusione per la mancata convocazione al Mondiale: «Non sono il ct Martinez, così ha scelto l’allenatore. Mi dispiace per Radja che per noi rimane un giocatore importante».
PURE FLORENZI – Presenti all’evento anche il dg Baldissoni e il ds Monchi (premiato anche lui, come miglior dirigente) al quale, inevitabilmente, è stato chiesto di mercato e soprattutto di Alisson: «Se partisse dovrei giocare io in porta quindi è più facile che resti lui (ride). Dzeko? Resta qui. Per gli altri rinnovi, invece, siamo pronti a parlare. Con Florenzi abbiamo deciso di attendere la fine del campionato mentre l’allenatore sa cosa penso di lui, ho avuto la fortuna di lavorarci per un anno e sono molto contento. Lavoreremo tanto tempo insieme». Alle parole del ds, si accoda Baldissoni: «Non c’è alcun motivo per cui si debba pensare di non poter continuare a lavorare insieme. L’anno prossimo ci aspettiamo sempre di meglio e quando si lavora in questi contesti si ha successo quando lo si fa insieme, ognuno deve mettere in condizione l’altro di operare nel migliore dei modi. Il rapporto è più che sano e non c’è motivo di preoccuparsi del contratto».