La Roma e Walter Sabatini si separano. Questa volta definitivamente. È un freddo comunicato ad annunciare un divorzio che era nell’aria da tempo. “Le parti hanno deciso di terminare consensualmente il loro rapporto lavorativo con effetto a partire da domani (oggi ndc) 7 ottobre 2016. L’As Roma ringrazia Sabatini per il lavoro svolto in questi cinque anni e gli augura il meglio per il futuro”. Nominato come diesse temporaneo Massara, il vice di Walter da una vita, in attesa che si trovi un dirigente dal respiro internazionale. Alla base della rescissione del legame con il dirigente ci sarebbero da tempo divergenze con il presidente Pallotta e ingerenze di quest’ultimo nelle scelte di mercato e strategiche (non ultima la questione allenatore con l’esonero di Garcia e l’arrivo di Spalletti).
«Ringrazio Walter per quello che ha fatto e la sua dedizione nei confronti del club – la nota del presidente giallorosso – e anche per tutto quello che ho imparato da lui. Smetti di fumare per favore!». Sabatini spiegherà il suo addio oggi in conferenza a Trigoria, magari levandosi anche qualche sassolino dalle scarpe. Una situazione che trasmette una sensazione di precarietà, perché arriva a stagione in corso, facendo voltare pagina dopo cinque anni alla Roma, con il mercato di gennaio già praticamente impostato dall’ex diesse. Intanto, per la trasferta di Napoli sta cercando di recuperare Nainggolan, alle prese con un problema al flessore della coscia destra. Problema che lo ha costretto a non andare in nazionale, restando a Trigoria a curarsi. Contro l’Inter il belga non ha giocato proprio per questo fastidio e l’obiettivo è riuscire a sfruttare la sosta per tornare a disposizione di Spalletti. Vicino all’annuncio del suo rinnovo contrattuale (firmerà fino al 2021 e quasi cinque milioni a stagione), con tanto di inserimento di clausola rescissoria (fissata intorno ai 40 milioni), Radja vuole riprendersi la Roma.