La notizia era nell’aria, ma da ieri è ufficiale: dopo oltre 5 anni Walter Sabatini non è più il ds della Roma. La notizia della rescissione consensuale, con 8 mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto, è arrivata in serata con un comunicato a firma Pallotta: «Vorrei ringraziare Walter per quello che ha fatto per la Roma e per la sua dedizione. Vorrei anche ringraziarlo per tutto quello che ho imparato da lui. Smetti di fumare per favore!». Sabatini era entrato nel club il 9 giugno del 2011 ed è stato di certo uno dei dirigenti più “social”, amato e odiato dalla tifoseria giallorossa. Tantissimi i movimenti di mercato (oltre 60), storiche le sue metafore (ultima quella sul gatto maculato). Tra i colpi di mercato più importanti figurano: Lamela, Nainggolan e Benatia. Ma anche tanti flop tra cui Iturbe, Destro e Doumbia. L’ormai ex ds aveva già presentato le sue dimissioni a febbraio, poi aveva deciso di restare per concludere la campagna estiva.
Oggi alle 13 in una conferenza stampa bollente Sabatini spiegherà le sue ragioni e la sua nuova destinazione (lo vogliono Bologna e Milan). Le frizioni col club sono nate dopo l’esonero di Garcia. Nel frattempo il ruolo di ds sarà assunto da Massara, storico vice di Walter. Per il futuro però la Roma vuole una figura di livello internazionale e insieme a Baldini sta sondando il terreno per Monchi del Siviglia. Altro nome caldo quello di Carli dell’Empoli. In serata pubblicato il bilancio: 219 milioni di ricavi (record) e -14 milioni il passivo. Un dato che rispetta il Fair Play Uefa anche grazie alle famose plusvalenze di Sabatini mentre Pallotta investirà ulteriori 57,2 milioni per il club.