La mano che accarezza il campo di grano prima dell’inferno della battaglia contro i Quadi e i Marcomanni, la musica sempre più incalzante che riempie il crepuscolo, le tribune millenarie del Colosseo che fanno da contraltare. E le gesta di Massimo Decimo Meridio sembrano davvero «riecheggiare nell’eternità». Gli occhi sono lucidi. In molti confessano di aver colto sul volto di Russell Crowe un velo di sincera commozione. «Non vedevo l’ora di questo momento. Stanotte rivedo Il gladiatore per la prima volta dal 2000, e per la prima volta al Colosseo, a Roma, con questa orchestra, il coro e la voce magica di Lisa Gerrard», ha commentato radioso il divo neozelandese, con quel suo modo di parlare calmo e ipnotico. È arrivato insieme al gladiatore giallorosso Francesco Totti, un rendez vous che ha infiammato la serata. Un abbraccio e il dono dall’ex campione della maglietta numero 10 con scritto Maximus firmata.
SCHERZI – «È il nuovo numero 10, possiamo dirlo a tutti», gioca Totti. «Francesco è meraviglioso – ha commentato Crowe – penso che abbia avuto una carriera gloriosa ed è una persona molto simpatica». Ma tifa veramente Roma, Crowe? «In realtà tifo Lazio – ha detto scherzando – Ma per un evento benefico posso anche alzare una fascia della Roma e gridare Forza Roma». «Allora mi riprendo la maglietta», ha incalzato Totti. «Anche se comunque è large, XXL», riferendosi al fisico un po’ appesantito di Crowe. Boutade tra gladiatori. Il cine-concerto dell’Orchestra italiana del Cinema presieduta da Marco Patrignani ha riportato ieri notte il kolossal di Ridley Scott (diciotto anni dall’uscita) sull’arena del Colosseo. «È molto bello – ha continuato il divo – che in un paese che sta vivendo un momento politico molto complesso si sia riusciti a organizzare un evento di questo tipo». E al fianco di Russell Crowe compaiono i compagni di set, Connie Nielsen, che nel film interpretava Lucilla, sorella di Commodo, innamorata di Massimo, Tomas Arana e Charlie Allan. Messi da parte jeans e polo (ma non la lunga barba stile Grande Lebowski), Crowe ha sfoggiato un completo scuro da gran gala. Lo spettacolo è stato un crescendo. La legione di novanta musicisti insieme ai cento coristi capitanati dalla cantante «dalla voce aliena» (come ama dire Crowe) Lisa Gerrard. E il tema principale del film Now We Are Free (che vinse il Golden Globe), le musiche epiche di Hans Zimmer. La suggestione del film è amplificata, dalla bellezza del contesto. L’efficacia del concerto sta tutta nella perfetta sincronia con le scene: una versione rigorosamente integrale, per oltre due ore piene di pellicola, diretta dalla bacchetta magica di Justin Freer. I dialoghi scorrono su uno schermo di dodici metri (la proiezione è in cinemascope e alta risoluzione) catalizzando l’attenzione emozionata del pubblico. La platea non è al completo, ma per l’occasione sono arrivati il regista Gabriele Muccino, Maria Grazia Cucinotta, l’ex allenatore della Roma Claudio Ranieri, l’attore Luca Ward (che diede voce italiana al leggendario «al mio segnale scatenate l’inferno»).
L’evento è charity (l’incasso è di 500mila dollari): Il Gladiatore Live raccoglie fondi per la Campagna Rotary End Polio Now, sostenuta insieme alla Fondazione Bill & Melinda Gates.
ICONICHE – Frame dopo frame, le scene iconiche riempiono lo schermo. Ecco Massimo, generale ispanico sodale di Marco Aurelio, divenuto schiavo e risorto come gladiatore per vendicare il figlio e la moglie trucidati. Eccolo, annusare la terra prima delle carneficine. Perché «il cuore di Roma non è il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo», gli rivela il senatore Gracco. E quando Commodo/Joaquin Phoenix incalza il nuovo eroe dell’arena, intimandogli di rivelare l’identità sotto l’elmo, Massimo si gira e declama i versi più famosi della storia del cinema: «padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa…». La sfida è aperta, la sorte di Massimo è ormai intrecciata alla follia di Commodo. La musica dal vivo suggella l’incanto. La voce di Lisa Gerrard regala brividi.
Lo staff del Parco archeologico del Colosseo è al completo. La direttrice Alfonsina Russo ricorda che: «Il Gladiatore in concerto finanzierà anche un nuovo ascensore per disabili al Colosseo, dal primo al terzo livello con fermata al secondo». Costo 200 mila euro e consegna entro giugno 2019. Dopo il Colosseo la legione di orchestrali conquisterà il Circo Massimo, per la doppia serata di domani e sabato, a prezzi più accessibili per 6000 posti (dai 50 euro del settore arcieri ai 250 del palco imperatori in prima fila con accesso alla standing dinner). Russell ripete: »Io ci sarò, sono al servizio di Roma».