«È vero, Ramos mi ha mandato un messaggio, ma io non gli ho mai detto che stavo bene». Si è detto e scritto di tutto e di più sul duro intervento di Sergio Ramos che ha costretto Mohamed Salah ad abbandonare, alla mezz’ora di gioco, la finalissima di Champions League di Kiev. A due settimane da quel 26 maggio, l’ex attaccante della Roma ha deciso di dire la sua nel corso di un’ampia intervista concessa a Marca, smentendo di fatto il centrale madridista, che nei giorni scorsi non aveva esitato ad autoassolversi dall’accusa di aver messo ko il giocatore più pericoloso del Liverpool volontariamente. «Non so se l’ha fatto apposta, forse», l’incerta riposta dell’egiziano alla domanda diretta. Davanti alla ricostruzione del capìtano blanco, che parla di una prima trattenuta dello stesso attaccante red, che tra l’altro finisce per infortunarsi all’altro braccio, la temperatura inizia ad alzarsi. «Mi sembra molto divertente» il commento di Momo, che poi riflette con amara ironia sulla teoria di Ramos, che ha detto a chiare lettere che con un’infiltrazione di antidolorifico Salah avrebbe potuto rimanere in campo. «Mi sembra favoloso che chi ti ha fatto prima piangere, poi riesca a farti ridere. Magari ora mi dirà anche se sono pronto o meno per giocare la prima partita del Mondiale».
PENSIERO DEVASTANTE – Già, perché ormai mancano appena una manciata di giorni al debutto dell’Egitto, che il prossimo 15 giugno se la vedrà con l’Uruguay. «Adesso sto meglio e spero di esserci, però potrò capirlo davvero solo a ridosso della gara». Un mezzo miracolo, in considerazione delle funeste sensazioni vissute solo due settimane prime. «L’infortunio di Kiev è stato il peggior momento della mia carriera. Quando sono caduto a terra ho percepito una miscela di dolore fisico e di grandi preoccupazioni, insieme a una grande rabbia e tristezza. Immediatamente ho pensato che oltre alla finale della Champions sarei rimasto escluso anche dal Mondiale. Un pensiero devastante». Ora, però, i peggiori pensieri sono fugati e un Salah in netta ripresa può guardare con ottimismo al prossimo futuro. «Dopo 28 anni l’Egitto partecipa nuovamente a una Coppa del Mondo. Abbiamo una grande squadra e un grande allenatore (l’ex Inter Hector Cuper n.d.r.). Vogliamo passare il primo turno e andare avanti il più possibile». Inserito nel gruppo A, con i padroni di casa della Russia, l’Arabia Saudita e l’Uruguay, in caso di qualificazione l’Egitto s’incrocerebbe con un’avversario uscito dal gruppo B e l’incrocio potrebbe riproporre una sfida nella sfida con Sergio Ramos: «Se andiamo avanti ce la vedremo con uno tra Portogallo e Spagna. Sarà dura, ma chi può sapere come potrebbe andare a finire».