E’ stato sentito anche Michele Civita. “Civita ha spiegato le ragioni dei suoi comportamenti e come i due fatti siano assolutamente slegati fra di loro: la richiesta per il figlio e la questione dello stadio” ha detto Luca Petrucci, avvocato dell’ex assessore regionale, uscendo dalla Procura insieme al suo assistito coinvolto nell’inchiesta sul progetto dello stadio della Roma. “Ha riconosciuto di aver commesso un errore personale, censurabile sotto il profilo etico, ma non giudiziario e certamente non può essere messo in relazione con la vicenda dello stadio”.
“Peraltro – ha aggiunto l’avvocato – l’atteggiamento della Regione e di Civita è stato sempre molto rigido nei confronti del progetto tanto che hanno messo molte osservazioni che lo hanno reso molto più oneroso. Ha ammesso di aver fatto una leggerezza in favore del figlio quando però non era più assessore e non era ancora neanche consigliere regionale. Ha sbagliato ma non è un reato. Abbiamo chiesto una revoca della misura cautelare”. A chi gli chiedeva se aveva contatti frequenti con Parnasi, l’avvocato ha risposto: “No, aveva contatti assolutamente sporadici, è una persona che conosce in maniera occasionale”. Con Lanzalone? “Assolutamente no, era uno del comune, con lui soltanto incontri istituzionali e formali”.