Nuovi interrogatori e nuove carte depositate. Documenti che contengono rivelazioni inedite su altri esponenti del mondo della politica finiti nella rete del «sistema» di Luca Parnasi, il patron del progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle, finito in carcere insieme ai suoi collaboratori per associazione a delinquere. Dopo gli interrogatori di garanzia dei giorni scorsi, in settimana altri indagati si presenteranno dai pm. Hanno chiesto di essere ascoltate le due figure chiave dell’inchiesta: il super consulente dei Cinquestelle ed ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, che si trova ai domiciliari, e Parnasi. Il primo ha già risposto alle domande del gip Maria Paola Tomaselli, ma vorrebbe difendersi anche di fronte alla pm Barbara Zuin, che lo accusa di essere stato pagato da Parnasi con consulenze e, in cambio, di averlo agevolato, sfruttando il suo ruolo di consulente di fatto del Campidoglio, ingaggiato da Virgina Raggi – su spinta dei vertici del Movi- mento – per gestire proprio l’affaire «Tor di Valle». Parnasi, invece, dal carcere di San Vittore, a Milano, ha deciso di non rispondere al gip. «Parlerò con i pm», ha fatto sapere tramite il suo avvocato. Nei prossimi giorni po- trebbe essere trasferito a Roma. Anche gli altri indagati dovrebbero essere convocati a breve. In totale, le persone sotto inchiesta sono più di 30, tra politici, funzio- nari e professionisti. Ma potrebbe essere solo l’inizio: le informative depositate dai pm sono in larga parte coperte da «omissis». Questo significa che molti filoni dell’inchiesta sono ancora secretati.
IL RIESAME – Nei prossimi giorni verrà anche fissata la data dell’udienza al Tribunale del riesame per gli indagati sottoposti a misura cautela- re che hanno chiesto di tornare liberi. È attesa la decisione del gip sulla richiesta di scarcerazione avanzata, tra gli altri, dall’ex presidente di Acea e dall’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita.