Un campione d’Italia è per sempre, almeno nella Roma. Per questo Antonio Carlos Zago, protagonista del terzo scudetto nel 2001, ogni volta che torna si sente a casa. In questi giorni si trova nella Capitale, e ci rimarrà per molti mesi. «Mi sono iscritto al corso di Coverciano, lo scorso anno ho ricevuto due proposte per allenare in Turchia ma non le ho potute accettare senza abilitazione». (…)
Ora qui c’è il suo amico Di Francesco. «Vorrei assistere ai suoi allenamenti. Non lo sento da un po’ ma eravamo molto legati, ci frequentavamo, le nostre mogli erano amiche».
Se lo aspettava così bravo? «No, come allenatore vedevo più Tommasi. Ma è sempre stato un ragazzo intelligente. Sa proporre bene il suo lavoro, si vede che i giocatori lo ascoltano».
(…)
Tra i nuovi acquisti della Roma, su chi punterebbe? «Kluivert mi ha impressionato, è veloce e salta l’uomo. Pastore ha fatto una grande esperienza al Psg, c’è bisogno di calciatori come lui».
Nella Roma c’è un difensore che le somiglia? «Un po’ Fazio, ma io forse ero più rapido. Manolas è quello che mi piace di più. La Roma in difesa è ben coperta con Juan Jesus e Marcano»
(…)
Un ricordo dello scudetto? «Ho rischiato di non esserci. Mi voleva il Milan, non avevo un grande rapporto con Capello. Dopo l’eliminazione con l’Atalanta in Coppa Italia, e la contestazione dei tifosi, un giorno ci siamo incontrati in sauna, dopo cinque minuti di silenzio mi ha detto: “Domenica giochi”. Da lì è partita la cavalcata. Se fossi andato al Milan avrei vinto la Champions, ma lo scudetto a Roma è imparagonabile».