Ti ha pesato il fatto di essere considerato l’astro nascente del centrocampo italiano?
“Per fortuna non troppo, ho sempre cercato di dare poco peso alle parole fuori dal campo dei vari allenatori e dagli staff. Ho pensato solo alla mia crescita calcistica”.
La tua esperienza all’estero come ti fa guardare ai nuovi di qua? “Penso che i nuovi acquisti abbiano fatto una grandissima scelta, andare in una squadra e società come la Roma, che nel mio caso era il Benfica, uno dei top club, aiuta a crescere sia a livello calcistico che anche fuori, trovi un’altra nazione. Ci sono grandi campioni in squadra e devi crescere più velocemente. Hanno fatto la scelta giusta”.
Te l’aspettavi così l’impatto? “Ho trovato un ottimo gruppo, sono tutti campioni ma ragazzi alla mano con voglia di lavorare e di far inserire i nuovi giovani. Poi qua a Trigoria si lavora benissimo, il centro sportivo è nuovo, ci sono tutti i confort per fare bene”.
L’anno scorso la tua consacrazione? Cos’è scattato in te? “Penso sia stato un anno arrivato nel momento giusto dopo i miei vari passaggi, ero maturo e ho trovato una piazza che mi ha dato l’opportunità di esprimermi al meglio e per un mix di cose è nata questa stagione”.
Mi descrivi Cristante calciatore? “Pregi il fisico e la corsa, l’inserimento, sono un centrocampista offensivo. Difetti ce ne sono, nel calcio si può sempre migliorare in tutto e non si può mai adagiarsi, se si ha una dote si può migliorare e se si ha un difetto si migliora, col lavoro e con il campo si sistema tutto”.
Come il mister vuol fare giocare il centrocampo? “Mi sono trovato subito bene con le richieste del mister, con quello che lui vuole, parto da una buona posizione, fa un gioco che mi piace e a cui sono abituato a giocare. Ora aspettiamo solo il campionato e le partite”.
La pressione della città l’immagini? “E’ grandissima, ha storia e sappiamo le pressioni che ci sono dietro ma abbiamo un’ottima squadra, il mister sta facendo un gran lavoro e possiamo fare benissimo quest’anno”.
C’è competizione a centrocampo? Siete tanti… “Quando si arriva nelle grandi società è normale che ci sia e che ci siano tanti giocatori forti, nessuna sorpresa. Ci sono tante partite in stagione tra campionato, Champions e Coppa Italia, ci sarà possibilità per tutti per fare bene”.
Hai trovato ambiente frizzante nelle partitelle? “Ambiente giusto, se non è così non si riesce a lavorare bene. A volte il problema è la partitella e non la gara di domenica (ride)”.
Test duri in questi giorni… “Stiamo lavorando bene e correndo tanto, è giusto così. Nel ritiro fa bene buttare un po’ di benzina, lo stiamo facendo nel modo giusto e si deve continuare così”.
Partono insulti quando i compagni sorpassano durante la corsa? “Tanti, al sorpasso ne partono. Si cerca di rallentare quando ci sono dei compagni davanti”.