Capita raramente alla Roma di non maledire la sosta, da sempre portatrice di guai fisici. Ne sanno qualcosa il Napoli, prossima avversaria dei giallorossi, la Juventus, il Milan e anche la Lazio, tutte interessate dai bollettini medici dalle varie nazionali. Milik, Pjaca (e Chiellini), Montolivo e Lukaku hanno rimediato infortuni più o meno seri, mentre a Trigoria stavolta è filato tutto liscio e Spalletti ha tirato un bel sospiro di sollievo. Non era stato così, per esempio, nella prima pausa di settembre, per cui la Roma ne sta pagando le conseguenze ancora oggi, perché Vermaelen con il Belgio aveva giocato sotto antidolorifici ed era tornato con una pubalgia che da ormai un mese lo assilla. Imparare dagli errori è fondamentale e, se col difensore la società era stata accomodante, mandandolo in nazionale nonostante un piccolo fastidio muscolare diventato poi un male di difficile gestione, con Nainggolan è stata usata tutta un’altra strategia. E ha funzionato. Il centrocampista, infatti, si è allenato regolarmente al Bernardini mentre i connazionali se la vedevano con Bosnia e Gibilterra, ora sta meglio e non sono stati corsi inutili rischi. Il Ninja ha pure preso parte all’amichevole con la Primavera organizzata soprattutto per rimettere in moto il convalescente Rudiger e la cosa ha fatto notizia in Belgio, ma poi è rientrato tutto perché effettivamente il giocatore non era pronto per disputare una gara ufficiale.
A pesare sulle gambe di Nainggolan è il primo Europeo della sua carriera, un’aggiunta estiva alle fatiche stagionali a cui evidentemente non era abituato. Storia vecchia, comunque. L’importante è che non ci siano nuovi “feriti”, anzi, la pausa ha rimesso a lucido Dzeko, autore di una doppietta con la Bosnia con l’aiuto dell’ex compagno di club Pjanic. Gol di piatto destro e raddoppio di testa a rifinire il risultato contro Cipro: è stata una serata da ricordare per l’attaccante. Spalletti lo ha stimolato a parole, lui sembra aver aperto le orecchie e quel pizzico di cattiveria in più richiesta dal tecnico è la dose che mancava per renderlo un vero bomber. La Roma spera di rivedere la stessa determinazione anche a Napoli, dove servirà il miglior Dzeko, e non solo. Le belle notizie in casa giallorossa non sono finite: solo in 8 hanno lasciato Trigoria in questi giorni, praticamente la metà rispetto allo scorso anno, quando la quota nazionali si aggirava sui 15-16 giocatori. Tra addii estivi e mancate conferme dei ct (vedi El Shaarawy), il centro sportivo è sempre meno deserto, il che significa più lavoro indirizzato al campionato e testa all’obiettivo. Mica male. A questo va aggiunto il fatto che sono diminuiti i sudamericani, a fare le traversate oceaniche è il solo Alisson, titolare per Tite ma non per Spalletti, che potrà dunque farlo riposare sabato: il brasiliano rientra solo oggi nella capitale, con il pesante bagaglio del jet lag da smaltire, dopo aver tenuto la rete bianca contro il Venezuela. I pali andranno ancora a Szczesny, che è uno dei reduci dalla nazionale, ma paradossalmente lui che in giallorosso è la prima scelta con la Polonia fa la riserva ed è stato 90 minuti in panchina nella vittoria contro l’Armenia. Ieri pomeriggio il Napoli ha riabbracciato i vari Hamsik, Mertens e Zielinski, Sarri è stato felice di ritrovarli tutti interi e di aver recuperato Albiol dopo aver perso la punta titolare. Milik, operato a Roma da Mariani al crociato. Una tegola pesantissima per gli azzurri, mentre a Trigoria si festeggia una pausa senza danni.