Quando cala il sipario è sempre l’attore principale a salutare la platea. Ecco perché James Pallotta, nell’ultimo giorno della tournée americana della Roma, ha deciso di esternare alcune sue verità. E lo ha fatto a modo suo […] direttamente dall’albergo di New York che oggi saluterà la Roma. […] Con un contenuto pubblicato sul canale youtube della Roma in cui Pallotta, Manolas e Kluivert si facevano delle domande a vicenda, pescando a caso in una cesta piena di fogliettini colorati. […] A tirare su la domanda è stato Manolas, che ha chiesto al presidente giallorosso quale fosse stato il giocatore più difficile da far partire. «Salah mi piaceva molto. Ma non avevamo scelta, dovevamo lasciarlo andare, che poi è quello che molta gente non sa – dice il tycoon americano –. È stato difficile, ha chiesto di andare via perché sentiva di dover dimostrare ancora qualcosa in Premier League. Ma è stato difficile mandar via anche Alisson o Nainggolan, che in campo è un guerriero. A volte non hai scelta, cerchi di ricavarne il massimo e poi di acquistare giocatori di personalità che siano più forti di chi se ne è andato […]». […]
Poi Pallotta ha affrontato l’altro tema caldo e cioè l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus […]: «Per prima cosa ho pensato che il suo arrivo fosse positivo per la Serie A, che ultimamente era un po’ sottovalutata in giro per il mondo… È un giocatore spettacolare, uno dei più forti di sempre, ma non ho pensato: “Oddio, la Juve ha preso Ronaldo”. In Serie A per molte squadre è difficile andare a giocare su certi campi, quindi non penso che Ronaldo qui possa segnare 60 gol. Ho subito pensato che qui avrebbe avuto più difficoltà rispetto alla Spagna. E poi ho provato a chiedermi come diavolo lo avrebbero pagato (e ride…)?». Poi ha Pallotta ha passato la palla a Manolas. «Sono impaziente di affrontarlo e di fare contro di lui una buona prestazione – le parole del greco – La Juve è forte e la favorita per lo scudetto, ma noi vogliamo fare il massimo, migliorando la scorsa stagione».
Poi un botta e risposta con Kluivert. «Ti regalerò una Lamborghini se segni 30 gol – ha detto Pallotta –. Altrimenti con dieci una Mercedes, va bene? E poi ho letto che sogni di andare al Barcellona. Sai che non ti venderò mai a loro, vero?». «Il mi sogno è quello, penso dipendi dal fatto che ci giocava mio padre – la risposta di Justin – Ma va bene lo stesso, qui sono felice».