La spedizione dei 1000. No, non c’entra nulla l’unità d’Italia, quella è una vicenda superata da un pezzo e dall’epilogo noto. Non c’entra nemmeno Marsala, località siciliana, dove l’esercito capeggiato da Garibaldi sbarcò per capovolgere il governo borbonico. Niente di tutto questo. Stavolta corre l’anno 2016, la materia è meno nobile dell’indipendenza nazionale, ma sempre di storia si parla. Siamo di nuovo al Sud, qualche chilometro più a nord della Sicilia, precisamente a Napoli.
Il teatro del traguardo dovrebbe essere lo stadio San Paolo. Dovrebbe, sì, perché può succedere questa settimana o – magari – materializzarsi nei prossimi impegni di campionato. Poco male, prima o poi accadrà. Ma cosa deve accadere? Verrà tagliato un traguardo suggestivo, bello, da sottolineare a dovere e per il quale vale la pena spendere pensieri e parole. Francesco Totti e Daniele De Rossi stanno per raggiungere insieme la quota delle 1000 presenze in campionato cumulative. 1000 in due. Totti 605, De Rossi 393, il totale fa 998. Bastano altri due spezzoni – uno a testa – per compiere la cifra tonda.
Non è dato sapere se Luciano Spalletti li utilizzerà entrambi contro la formazione di Sarri, se ne impiegherà uno solo o nessuno dei due. Sta di fatto che da Napoli in poi ogni partita sarà buona per raccontare questo nuovo capitolo della saga. Perché saga è il termine più giusto per definirla. Non è stata cosa normale avere in squadra due calciatori così forti, due personaggi tanto radicati nel tessuto cittadino, nello stesso momento storico. Due che hanno sposato una maglia sola, una e basta. Quella della Roma.
Francesco esordì in campionato a Brescia il 28 marzo 1993 (Brescia-Roma 0-2). Daniele dieci anni dopo, il 25 gennaio 2003 sul neutro di Piacenza contro il Como (Como-Roma 2-0). Negli anni Totti è diventato il romanista più presente di sempre, inoltre nella graduatoria della Serie A di tutti i tempi è al terzo posto per apparizioni nel massimo torneo. Gliene mancano dieci per agguantare Javier Zanetti sul secondo gradino del podio (l’ex Inter si è fermato a 615).
De Rossi è il secondo giallorosso di più lunga militanza dietro al Capitano e, nella stessa classifica “all time” della Serie A, è alla posizione 71. Presto celebrerà le 400 gare, eguagliando Kurt Hamrin, Teobaldo Depetrini, Antonio Cassano. In Italia, allargando l’osservatorio ad altri club, lo “step” delle 1000 in campionato con due giocatori in attività contemporaneamente è stato raggiunto solo dal Milan con Paolo Maldini – recordman di presenze in Serie A – in coppia con Franco Baresi e Alessandro Costacurta, bandiere rossonere Anni 80-90-2000. Maldini-Baresi 1117 partite, Maldini-Costacurta 1105.
Il conteggio cumulativo – come detto – fa riferimento a elementi presenti nella stessa rosa. Per fare un esempio, Zanetti e Bergomi per qualche anno hanno difeso insieme i colori dell’Inter, però a 1000 non ci sono arrivati giocando l’uno a fianco all’altro. Anche Gianluigi Buffon e Alessandro Del Piero sono stati compagni di squadra nella Juventus tra il 2001 e il 2012. Il primo è a 596 presenze, il secondo ha interrotto il percorso a 478. La somma fa 1074, ma Buffon per 168 volte è sceso in campo con il Parma prima di vestire la divisa bianconera. E non è la stessa cosa di Totti e De Rossi.
Come è pure complicato paragonare i due “totem” giallorossi a quelli milanisti. Un conto era giurare fedeltà eterna al Milan plurititolato dell’era Berlusconi. Altra scelta è stata legare la propria carriera alla Roma. Crescendo insieme, come hanno raccontato di recente: “Io so’ ridotto così co’ Peppa Pig, te c’hai 40 anni, me sembra ieri che eravamo due pischelli belli come il sole, single…”. È verissimo, sembra ieri.