Nel gioco di nervi che si sta disputando sul tavolo della trattativa N’Zonzi, irrompe un nuovo attore. Che poi nuovo non è affatto, ma nelle ultime ore il suo ruolo è diventato sicuramente più ingombrante. Papà Fidele è stato protagonista fin dall’inizio dell’operazione, avendo la procura del figlio. Una procura però molto onerosa per chiunque sia interessato ad assicurarsi le prestazioni del neo-campione del mondo.
N’Zonzi senior vanta un credito di cinque milioni nell’ambito della clausola rescissoria fissata dal Siviglia per la cessione del centrocampista. Il che vuol dire che i club intenzionati ad acquistare il ventinovenne di origine congolese dovrebbero versare un totale di quaranta milioni: trentacinque alla società andalusa e cinque al padre-procuratore, appunto. È proprio la commissione prevista dal contratto uno dei nodi da sciogliere per arrivare a dama. Nel senso che anche riuscendo a far abbassare le pretese e a strappare un prezzo differente da quello previsto dalla clausola per il cartellino, resterebbe da corrispondere il compenso paterno. Altro motivo per il quale la Roma sta tentando di limare la somma pretesa, da cui non sembra che gli andalusi abbiano intenzione di discostarsi troppo. Le stesse parole delle ultime ore del direttore sportivo Caparros e dell’allenatore Machin remano in questa direzione.
Lavoro su più fronti Monchi – che è rientrato ieri a Trigoria – deve quindi lavorare su più fronti, dal presidente sevillista Castro al padre agente Fidele. Un impegno complesso e al tempo stesso serrato. Anche perché mancano cinque giorni alla chiusura del mercato e se le posizioni non dovessero sbloccarsi entro breve, l’affare rischia di saltare. Magari a vantaggio del Barcellona, finora spettatore silente ma non per questo disinteressato ai movimenti del giocatore francese. C’è chi sostiene che dietro l’inflessibilità dei due N’Zonzi – il padre per i famosi cinque milioni e il figlio per una richiesta d’ingaggio che supera i quattro – ci sia proprio un grande club disposto a sborsare le cifre richieste dall’entourage. (…)
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