Steven Nzonzi sta per essere ufficializzato come nuovo calciatore della Roma, e sarà anche il colpo più caro dei giallorossi in questa sessione di mercato. Per approfondire meglio la figura del centrocampista francese, Malù Mpasinkatu, ds del Rieti ed ex dirigente del Congo, che scoprì proprio Nzonzi nel 2008. ha dichiarato: “Cercavo dei ragazzi di origine congolese per poterli portare nella nostra nazionale. Nell’Amiens ce n’erano due in prima squadra, ma nella seconda poi ho visto questo gigantone là in mezzo”.
Cos’è che l’ha colpita in particolare? “Sono rimasto totalmente basito, per me è un mix tra Vieira e Makelele. Mi spiego meglio, del primo rivedo la fisicità, i tempi di inserimento e del secondo invece ha l’intelligenza tattica e la capacità di aggredire quando serve. Quando dissi queste cose a suo padre Fidel mi prese per pazzo, ma con il tempo si è ricreduto e negli anni siamo rimasti poi in contatto. Mi colpì molto e avevo intenzione di bloccarlo per la nazionale, ma poi andrò poco dopo al Blackburn dove fu chiamato per l’U21 francese”.
Non è la prima volta che si sente il suo nome accostato alla Serie A… “No, già l’anno scorso con la Giuliani Sport di Nicola Giuliani provammo a portarlo in una big italiana. Parlo della Juventus. Ma c’era il problema della clausola, ed il fatto che il Siviglia sia una bottega piuttosto cara. Era comunque osservato da tutte le big italiane, anche Inter e Milan”.
Un problema che ha superato Monchi… “Solo lui poteva farlo, visti i rapporti pregressi a Siviglia. È un altro colpo, è il primo campione del Mondo ad arrivare da fuori, visto che Matuidi era già della Juve”.
Adesso che giocatore ha a disposizione Di Francesco? “Un profilo di esperienza, con ancora fame e voglia di vincere nonostante abbia appena conquistato un Mondiale. Potrebbe giocare sia in coppia con De Rossi, se l’allenatore decidesse di cambiare modulo, o anche far rifiatare il capitano giallorosso. Con lui Di Francesco potrebbe davvero pensare a passare al 4-2-3-1, anche perché un De Rossi che sta bene difficilmente lo mandi in panchina”.
Per chiudere il profilo a tutto tondo, qualche difetto? “Molti dicono che sia troppo lento, ma secondo me invece è un finto lento, vista anche l’altezza e la stazza che ha. L’unico difetto che gli ho sempre fatto notare è che potrebbe fare più gol, prerogativa di tutti i centrocampisti moderni”.
Come la vede dunque questa Roma? “Bene. È un bel mix tra gioventù ed esperienza e se per l’esterno d’attacco arrivasse Promes sarebbe un gran colpo. Al mercato darei già un 8”.