Notte cupa e tempestosa. Tolto l’abito del diesse, Gianluca Petrachi veste suo malgrado quello dell’ambasciatore delle doglianze granata, in un dopopartita che vede il tecnico Walter Mazzarri — espulso dal signor Di Bello dopo le proteste per la mancata concessione del rigore nel finale — rimanere prudentemente dietro le quinte: «Se fosse venuto qui a parlare — spiega il direttore sportivo granata — avrebbe rischiato di prendere dieci giornate di squalifica. Quindi…». Messaggio ricevuto. Perché qui i casi che hanno fatto infuriare il Toro sono addirittura due: il gol annullato e il rigore negato a Iago Falque.
MEMORIA – (…) Iago cade sulla pressione di Fazio, «e chi ha fatto calcio sa che un giocatore perde subito l’equilibro se viene spinto». Lo spagnolo confermerà più tardi che «senza quel contatto avrei fatto gol, ero davanti alla porta. L’arbitro poteva almeno rivederlo». Mentre Petrachi chiude mostrando tutto il suo dispiacere: «Lo dico con grandissima amarezza. Nel giorno dei calendari avevo fatto una bella chiacchierata ricordando che lo scorso anno il Torino era stato il più penalizzato insieme alla Spal a causa della Var, perdendo 6 punti. Tutto questo ci mortifica. Questa partita è stata spostata dagli arbitri».
EQUITA’– Cosa chiede, insomma, il diesse granata? «Semplicemente equità di giudizio. A me spiace che il signor Massa non abbia chiamato il signor Di Bello in una situazione sostanzialmente difficile per lui, ma non per tutta quella gente che aveva visto il rigore». Peccato sia finita così, «perché ce la siamo giocata alla pari con la Roma, e questo fa ancora più rabbia. È vero che nel primo tempo non abbiamo fatto cose straordinarie, ma abbiamo tenuto bene il campo. Avremmo meritato di più, ma complimenti a Dzeko. Il suo gol è stato strepitoso».