C’è una scena che più di altre è rimasta nella mente dei tifosi romanisti dopo la vittoria di Torino: l’abbraccio tra Daniele De Rossi e Robin Olsen a fine partita. Un abbraccio che è stato un benvenuto e una rassicurazione, e che tanto somiglia a quello che lo stesso capitano ha riservato ad Alisson lo scorso anno contro lo Shakhtar, negli ottavi di finale di Champions. È proprio De Rossi il punto di congiunzione tra il brasiliano e lo svedese, investito di un’eredità pesante con cui dovrà abituarsi a convivere. C’è da migliorare, senza dubbio, ma gli elementi per fare bene ci sono. Uno lo ha individuato a fine gara Eusebio Di Francesco: la sua dimestichezza, che era uno dei punti di forza proprio di Alisson, nel giocare la palla con i piedi e nel far ripartire l’azione. I compagni, insomma, si fidano di lui come il suo allenatore. Lunedì contro l’Atalanta farà il suo esordio all’Olimpico, magari dopo aver chiesto qualche consiglio ai suoi ex compagni del Copenaghen, che giovedì affronteranno in Europa League la formazione di Gasperini.