Le due «magagnette» che Luciano Spalletti sperava di risolvere con l’allenamento di rifinitura, sono diventate due macigni sulla formazione che oggi pomeriggio scenderà in campo al San Paolo contro il Napoli (ore 15): Bruno Peres e Kevin Strootman, infatti, non sono stati convocati per problemi fisici. Non due assenze da poco, evidentemente, ma due pilastri per il tecnico giallorosso che in campionato li ha schierati più di tutti gli altri giocatori di movimento (630 minuti il brasiliano, 618 l’olandese). Strootman non ci sarà per una lombalgia, Peres per un risentimento agli adduttori della coscia destra, la cui entità sarà verificata con esami strumentali nelle prossime ore. Entrambi hanno svolto tutto l’allenamento di ieri, ma poi sono stati costretti a dare forfait, mettendo nei guai Spalletti, che ha convocato solo 19 calciatori e ha scelte praticamente obbligate in tutti i reparti. Il tecnico sarà costretto a riportare Florenzi sulla linea di difesa al fianco di Manolas, Fazio e Juan Jesus, mentre in mezzo al campo sarà Paredes a giocare vicino a De Rossi, con Nainggolan («Deve restituirci quello che non ci ha dato ultimamente», la richiesta di Spalletti) incursore tra Salah e Perotti, ed Edin Dzeko centravanti. Sicuramente il tecnico giallorosso avrebbe preferito avere più opzioni in una partita che darà un indirizzo al resto della stagione.
«Mettiamola così – le sue parole – Napoli-Roma è un’occasione per predire il futuro. Sarà difficile ma noi andremo lì per vincere e dobbiamo mettere in mostra le nostre qualità». Contro una squadra che, secondo l’allenatore romanista, gioca il miglior calcio d’Italia. I complimenti sono tutti per il suo rivale Maurizio Sarri. «Ha dato tanto, è bravissimo e ingegnoso. Anche Sassuolo e Chievo giocano bene, ma il Napoli sviluppa il miglior gioco in Italia e ha fatto vedere il suo massimo, mentre noi non sempre ci siamo riusciti: se ce la faremo dimostreremo che non siamo un gradino sotto rispetto a loro, ma che siamo alla loro altezza. Hanno un punto in più di noi, quindi hanno fatto meglio ma noi vogliamo confrontarci, come lo scorso anno, quando li abbiamo battuti». Spalletti ha parlato anche dell’addio alla Roma del direttore sportivo Walter Sabatini, un dirigente con cui condivide la stessa visione del calcio. «Siamo molto simili, Walter ha valore e come me se non vince non è contento. Mi dispiace che se ne sia andato, probabilmente se la squadra avesse fatto qualcosa in più e se io l’avessi allenata meglio, forse ci avrebbe ripensato». La Roma ancora una volta non avrà i suoi tifosi. «Dobbiamo dare un contributo sociale, per far sì che si possano vivere ed esprimere le passioni sportive senza nuocere ad altri».