Non uno choc come quello vissuto dal Napoli per l’infortunio di Milik, ma certo un brutto colpo per la Roma. Costretta oggi a fare a meno di Strootman e Peres. In extremis i due giocatori sono stati tolti dalla lista dei convocati per la gara del pomeriggio al San Paolo, limitando le possibilità di scelta di Spalletti.
L’olandese ha un problema alla schiena che, in un primo momento, pensava di poter sopportare. Peres si è invece fermato durante la rifinitura di ieri, prima della partenza, per un fastidio all’adduttore. Tra oggi e domani verrà sottoposto a degli accertamenti per capire quanto dovrà restare fermo. Formazione da ridisegnare, visto che anche Nainggolan non è ancora al meglio, ma si cercherà di mandarlo in campo nel ruolo di incursore che aveva ricoperto Florenzi — che oggi servirà da terzino — contro l’Inter. Paredes sarà al fianco di De Rossi. «Per me questa partita ha un valore importante — non si nasconde Spalletti — è un’occasione per predire il futuro. E l’unico modo per predirlo è fare le cose bene, evidenziare le nostre qualità subito e ottenere risultati in base all’impegno giornaliero. Poi ce ne saranno anche altre, di occasioni, però il livello di possibilità, in base a come esci da queste partite, aumenta o diminuisce».
Gara indicativa, con la Roma che non è ancora riuscita a vincere in trasferta e vuole quindi evitare in tutti i modi un nuovo passo falso lontano dall’Olimpico. «Sarri è bravissimo, è ingegnoso e il suo Napoli gioca il miglior calcio d’Italia. Ha fatto vedere il suo massimo, mentre noi non sempre. Per questo dobbiamo riuscirci, per dimostrare di non essere un gradino sotto a loro». Molta attenzione dovrà essere usata per fermare Callejon, uno dei punti di forza del Napoli. «A chi sarà dalla sua parte ho detto nel dubbio di non esitare e di scappare — sorride Spalletti, grande ammiratore del giocatore — perché quella di scappare è la sua qualità migliore. La loro fascia mancina è più produttiva di quella destra, noi, invece, a destra, siamo altrettanto forti, quindi ci confronteremo e accetteremo la sfida su livelli alti». L’attenzione per il Napoli, lascia comunque uno spazio malinconico all’addio di Sabatini. «Mi dispiace se ne sia andato. Se la squadra avesse fatto meglio e se io l’avessi allenata meglio, forse avrebbe avuto qualche ripensamento».