Quando tra luglio e agosto si è trattato di prendere una decisione sul proprio futuro, Stephan El Shaarawy ha scelto la Roma con tutte le controindicazioni del caso: la grande concorrenza sulla fascia sinistra e non essere al centro del progetto tecnico (come sarebbe accaduto al Torino o alla Fiorentina) che può comportare enormi difficoltà a riconquistare la nazionale.
LA SCELTA DI CUORE – Ma il profumo della Champions League e un contratto da circa 2 milioni a stagione fino al 2020, lo hanno fatto desistere, spingendolo ad accettare la sfida. Il Faraone è partito titolare nel 4-3-3 di Torino, è rimasto in campo 60minuti durante i quali la Roma ha creato, ma non ha concretizzato. All’Olimpico con l’Atalanta, invece, Di Francesco gli ha preferito Pastore nel ruolo di esterno d’attacco a sinistra e si parlerebbe di stroncatura se l’ex Psg avesse dato seguito al gol di tacco segnato a inizio gara. In vista del Milan le quotazioni di El Shaarawy tornano a salire: è stato provato ieri in allenamento e Perotti è fermo ai box per un infortunio alla caviglia. Di Francesco potrebbe cambiare modulo, ma tra gli offensivi potrebbe tornare El Shaarawy dopo la panchina con l’Atalanta: «A fare la differenza non è il sistema di gioco, ma la determinazione con la quale fai le cose», ha detto Stephan a Sky Sport. A margine dell’allenamento di ieri Strootman è tornato a Trigoria a salutare tutti, tra commozione e lacrime: «Sarà una mancanza grande nello spogliatoio. Ci sono, però, giovani di grande talento, nei quali crediamo tutti».