Oggi a Trigoria andrà in scena la presentazione del libro What Happened To Serie A, the rise, fall and signs of revival, scritto dall’autore George Mandis, con la collaborazione di Sarah Parsons. Tuttoasroma.it seguirà l’evento.
MANDIS: “Ringrazio Baldissoni, la Roma e tutti voi che siete presenti. Esistono molte sfide che riguardano la serie A, sia a livello storico che culturale. Siamo positivi sulla ripresa del calcio italiano perché ci sono grandi segnali. Inizialmente molti proprietari non si erano resi conto che il calcio stava diventando un business e sono rimasti indietro a livello di Marketing, trattando il calcio come un evento locale”.
MANDIS: Fino agli inizi del nuovo millennio i proprietari riuscivano a far fronte alle grandi spese, mettendo i soldi di tasca loro, poi le cose sono cambiate. Grandi società hanno iniziato a cercare nuove fonti di guadagna, come ad esempio ha fatto il Bayern Monaco con il marketing e non solo. La società tedesca ha venduto circa l’8% della proprietà all’Allianz. In Inghilterra hanno cercato di migliorare il prodotto per venderlo meglio. In Italia queste cose non sono state fatte e siete rimasti indietro, così che i presidenti non potevano più fronteggiare le spese dei club”.
MANDIS: “Abbiamo individuato sopratutto tre club che in prospettiva faranno molto bene: tra questi c’è indubbiamente la Roma, che ha una società straniera, quindi con una mentalità differente, e dirigenti preparati. Poi ovviamente la Juventus, che ha raggiunto due vole la finale di Champions League e ha il suo stadio di proprietà. ed infine il Napoli”.
PARSONS: “
Anche io mi unisco ai ringraziamenti alla Roma per l’ospitalità. Abbiamo iniziato a scrivere questo libro perché tutti quanti ci chiedevano che cosa era successo al calcio italiano. In realtà non c’è un solo motivo, l’Italia è un paese molto complicato e le ragioni sono molteplici. In Italia i tifosi sono molto passionali, non ho mai visto in nessu’altra parte del mondo ed in nessun altro sport tifosi così appassionati e che investono così pesantemente sul loro club. Questa è una base molto solida per tornare agli antichi fasti”
Quali sono i segnali di ripresa del calcio italiano che ha scritto nel suo libro?
“Ci sono segnali positivi sia dentro che fuori dal campo. La semifinale di Champions dello scorso hanno è stato un esempio di inversione di tendenza. Fuori dal campo, c’è stata una crescita economica, con nuovi contratti televisivi e commerciali. Inoltre anche le squadre “b” possono essere un ottima vetrina per i giovani, così come e competizioni giovanili internazionali”.
Quali sono gli investimenti maggiori fatte dalle società spagnole? “Ci sono società che hanno veri e propri ambasciatori che promuovono il brand, inoltre in Spagna le squadre che vincono il campionato segnano molti più gol. Questo è fondamentale, perché uno spettatore neutrale ama vedere il bel gioco è tanti gol. Va tenuto conto che le squadre spagnole hanno le seconde squadre. Questo è una grande vantaggio, perché le squadre possono far crescere in casa i loro gioielli, senza dare in prestito i giocatori. Adesso che questa regola verrà applicata in Italia sono certo che ci saranno molte ripercussioni positive, anche per la nazionale”.
E’ prevista un edizione italiana del suo libro ed poi la Roma, in America, come è vista? “Ne stiamo parlando con l’editore e probabilmente ci sarà. Per il resto Roma, evoca al cittadino mondiale medio, una grande suggestione. In Italia è un club molto importante, ma all’estero lo è ancora di più, proprio per questa suggestione che incute nella gente. Inoltre Roma e la Roma hanno peculiarità che la rendono diversa dagli altri club. Ad esempio le storie di Totti e De Rossi, che hanno vestito sempre la stessa maglia e fanno parte della storia del club. Inoltre grazie ad altri episodi, come quello che ha visto il presidente Pallotta tuffarsi nella fontana, dalla l’idea che la Roma sia una grande famiglia e questo crea empatia. Inoltre il club, a differenza di altri, è molto attivo sui social e questo contribuisce a far conoscere meglio la squadra”.
