(…) La Roma di oggi ha gli occhi spenti. Non è nè carne nè pesce: non è più la squadra esperta e ricca di personalità che lo scorso anno non sempre giocava bene ma era solida, e non è neanche – o almeno non ancora – la squadra giovane, sbarazzina, talentuosa e offensiva che si pensava potesse divertire e stupire. E’ un mix insipido con pochi big che sembrano orfani degli ex compagni e un gruppo di giovani non integrati.
Che qualcosa non stia più funzionando lo dimostra il nervosismo di Di Francesco che prende a pugni e calci la panchina. Come se la squadra non rispondesse più ai comandi. Forse è arrivato già il momento di fermarsi, guardarsi negli occhi e capire chi ci crede davvero. Questa squadra sulla carta ha i valori per far bene, ma deve riattaccare in fretta la spina e porsi nuove sfide.
E il suo allenatore fare scelte decise. Il progetto Roma ha previsto cessioni pesanti e nuovi prospetti. Non è ancora il tempo di ammettere di aver sbagliato, ma quello di dimostrare che si è visto giusto. Ma serve un chiarimento e un patto tra uomini: prima che sia improvvisamente tardi.