Un avvio difficile per la Roma di Eusebio Di Francesco. Dopo i soli 5 punti in 4 partite di campionato e la partita arrendevole di Madrid in Champions League, i giallorossi erano chiamati a una partita di carattere per allontanare un momento poco roseo.
Nella trasferta di Bologna, contro i rossoblù di Inzaghi, l’allenatore abruzzese cambia alcune pedine nel suo solito 4-3-3. Resta a riposo Kolarov, in favore di Marcano; in attacco rientra Perotti e come già annunciato Kluivert veste l’altra maglia del trio offensivo insieme all’insostituibile Edin Dzeko. Come mostrato finora, la Roma è macchinosa, non riesce a liberarsi sugli esterni e le due mezzali non offrono soluzioni nella metà campo felsinea.
La squadra di Inzaghi, zero reti segnate nelle prime quattro partite, cerca di controllare la prevedibile manovra della Roma e quando possibile prova a offendere con Santander e Falcinelli. Le prime occasioni della partita sono per la Roma con Fazio e Kluivert. Il difensore riesce a staccare di testa da azione di calcio d’angolo, ma Skorupski è pronto e devia in angolo. Anche il giovane olandese ha due possibilità. Lanciato in profondità entra in area e per due volte si fa respingere le conclusioni dall’ex Skorupski. Nonostante le occasioni, il gioco della Roma non è brillante e concede molte ripartenze ai felsinei che riescono a passare in vantaggio con Mattiello al minuto 36. Prima della fine del tempo, Florenzi e Fazio provano a riequilibrare il punteggio ma senza fortuna.
Nella ripresa il canovaccio tattico non cambia; la Roma non è pungente e scopre il fianco al contropiede. Letale il contrattacco al minuto 59 che libera Santander in campo aperto che trafigge Olsen per il 2-0. Nonostante i cambi di Pastore, Under e Kolarov per Cristante, Kluivert e Fazio non cambiano le sorti dell’incontro e permettono al Bologna di vincere la prima gara della stagione.
La Roma ha giocato l’ennesima partita insufficiente della stagione e non solo i 5 punti in 5 partite ma anche le prestazioni cominciano a far destare sospetti sulla solidità della rosa costruita.