La vigilia più lunga. Sia perché è iniziata già dopo lo 0-2 di Bologna – con la squadra immediatamente in ritiro – ma soprattutto perché questa sera Di Francesco si gioca la panchina: la fiducia al tecnico è a tempo. E legata soprattutto ai risultati, a partire dalla gara con il Frosinone. La conferma arriva dal silenzio della dirigenza. Dopo le parole di Monchi nel pre-gara di domenica, né il ds, tanto meno il dg o l’ad si sono poi presentati per chiarire la posizione dell’allenatore. L’unico segnale è arrivato oltreoceano dalla pesante esternazione di Pallotta («Sono disgustato»). A chi gli riporta le parole del presidente, Di Francesco – sempre più solo – replica così: «Mi sarei preoccupato se fosse stato felice. Se sento la sua fiducia? Ora non c’è bisogno di sentire la fiducia di nessuno. Il concetto è solo uno. Io ho bisogno dei miei calciatori e loro hanno bisogno di me. Litigi?Non ce ne sono stati. Magari litigassero davvero, chi litiga con un compagno è perché ha senso di appartenenza e amor proprio. Solo insieme possiamo uscirne, senza pensare a puntare il dito l’uno contro l’altro».
TUTTO CHIARO – Quello che invece ormai è chiarissimo è che il mercato – al netto delle dichiarazioni di circostanza – non lo ha soddisfatto. Dopo la riflessione di domenica («Rosa sopravvalutata? Guardando i risultati direi di sì») ieri, a domanda diretta («Come giudica il mercato?»),ha preferito glissare: «Non ne voglio parlare in questo momento». E quando ci ritorna, non è certo per una promozione: «Dico solo che questa squadra deve essere superiore al Chievo e al Bologna, a prescindere dal mercato». Tre giorni fa la frase «Devo cercare più gli uomini che il sistema di gioco giusto» aveva dato adito a polemiche. Intelligentemente Eusebio ci ritorna e chiarisce: «Erano parole per pungolare e far tirare fuori qualcosa in più da tutti, dal punto di vista caratteriale». Out Perotti per almeno 10 giorni, la passerella finale la regala su Pastore: «Cercheremo di trovargli una collocazione migliore». A conferma che le perplessità estive sulla possibilità che l’argentino ricoprisse il ruolo di mezzala non erano così assurde.